(fonte Libero)
L’impegno e l’attenzione sui disturbi della salute mentale non si concretizza soltanto attraverso la ricerca e lo sviluppo di farmaci, ma anche grazie a progetti e iniziative che hanno l’obiettivo di combattere lo stigma e i pregiudizi su questa insidiosa patologia. È per questo che, in occasione della Giornata Mondiale della Salute, torna a Roma la campagna “#STOBENEGRAZIE”, giunta ormai alla terza edizione. L’iniziativa, che ha riscosso successo soprattutto tra i giovani, si tiene dal 7 al 13 aprile 2025 in Piazza San Cosimato, nel cuore di Trastevere.
La campagna è realizzata con il contributo di Angelini Pharma ed è patrocinata dalla ASL Roma 1, proponendo un’esperienza coinvolgente e unica: la “box nera”. Si tratta di un’installazione multisensoriale che permette ai visitatori di immergersi in un percorso simbolico ed emotivo che rappresenta le varie fasi del disagio psicologico, dall’oppressione alla speranza. Quattro stanze per quattro differenti momenti, pensate per entrare in contatto con gli stati d’animo più profondi e dolorosi dell’individuo, che rimangono spesso invisibili e impercettibili all’esterno. Nella prima stanza, tramite pesanti tendaggi e un pavimento inclinato, viene simulato lo stato di costrizione che vivono molte persone affette da disturbi depressivi. Successivamente, il visitatore viene messo di fronte ad un telo elastico, dietro al quale la danzatrice Jeannie Nitro si muove come se fosse prigioniera, mettendo in scena la sensazione di oppressione e l’impossibilità a liberarsi. Nella terza stanza inizia il passaggio dalla sofferenza alla speranza: voce narrante guida il visitatore attraverso un racconto toccante, accompagnato da video proiettati sui monitor. Infine, l’ultima stanza: una luce soffusa ma rassicurante accompagnata da uno specchio, di fronte al quale improvvisamente lo spettatore si trova faccia a faccia con sé stesso.
Una pandemia silenziosa
In questo senso, i dati del nostro Paese sono allarmanti: l’Italia destina solo il 3,3% della spesa sanitaria alla salute mentale, una delle quote più basse in Europa, rispetto a una media del 7–8% nei Paesi del Nord Europa. Eppure, oltre 1 italiano su 6 ha ricevuto una diagnosi psichiatrica nella propria vita e quasi il 20% dei giovani tra i 15 e i 24 anni convive con problematiche legate ad ansia, depressione o stress post-traumatico. Nella fascia d’età lavorativa (20–64 anni) si concentrano il 64,8% dei casi complessivi di disturbi mentali: oltre al malessere personale, infatti, i disagi psicologici comportano evidenti disuguaglianze occupazionali: così, il tasso di occupazione per chi manifesta problemi di salute mentale è del 42,7%, che scende al 40,2% per chi presenta disturbi complessi – valori inferiori di oltre 20 punti percentuali rispetto alla popolazione generale. Un divario che evidenzia quanto ancora ci sia da fare in termini di inclusione, sostegno e pari opportunità nel mondo del lavoro.
Gli esperti
Una consapevolezza su temi così delicati parte proprio dalla comunicazione. Ne è profondamente convinto Domenico Lucatelli – Italy Market Access & Value Head Angelini Pharma, che dichiara: “La comunicazione è cruciale per creare consapevolezza sulla salute mentale e del cervello. Solo attraverso una corretta informazione possiamo abbattere i pregiudizi, ridurre lo stigma e favorire una comprensione più profonda di queste tematiche. È fondamentale che tutti, dai professionisti ai media, contribuiscano a sensibilizzare la società, affinché ciascuno riconosca l’importanza di prendersi cura della propria salute mentale con la stessa attenzione dedicata alla salute fisica”. Alla voce di Lucatelli, si aggiunge quella di Giuseppe Quintavalle, Direttore Generale ASL Roma 1: “Uno dei problemi maggiori legati al tema della salute mentale è proprio lo stigma, una barriera invisibile che dissuade persone dal chiedere aiuto e non ci consente di intercettare il bisogno. Lavorare in sinergia con le scuole, con le famiglie, con le persone e con tutte le componenti della società civile è la chiave di volta per abbattere questi cancelli. Abbiamo moltissime sfide davanti, anche nei confronti dei fenomeni emergenti che colpiscono le fasce più giovani – depressione ma anche gioco d’azzardo, dipendenza dal digitale, hikikomori – non possiamo che abbracciarle, cercando di sensibilizzare tutti gli stakeholders per costruire un percorso inclusivo, insieme”.