mercoledì 23 aprile 2025

ROBERTO BOLLE SARÀ CARAVAGGIO

AL TEATRO MUSICALE FIORENTINO 

(fonte Tgcom)

Il 9, 10 e 11 maggio 2025, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ospiterà uno degli eventi più attesi della stagione: Caravaggio, che vedrà come protagonista l’étoile internazionale Roberto Bolle. Lo spettacolo ‒ creato dal coreografo Mauro Bigonzetti, su musiche di Claudio Monteverdi, riorchestrate dal maestro Bruno Moretti ‒ prende ispirazione dalla vita e dalle opere del celebre pittore Michelangelo Merisi, meglio noto come Caravaggio e unisce danza e arte visiva per cercare di rappresentare la tumultuosa esistenza del pittore attraverso il linguaggio del corpo.

La coreografia non si limita a raccontare la vita del pittore Michelangelo Merisi, ma cerca di esplorare in profondità le sue contraddizioni interiori, il suo tumulto emotivo e la sua lotta per l’arte e l’autodeterminazione. La scelta del corpo come strumento narrativo non è casuale: la danza diventa il mezzo per trasmettere le tensioni tra bellezza e dissonanza, tra luce e ombra, che hanno caratterizzato la vita di Caravaggio. Il balletto ripercorre le tappe salienti della vita del pittore, dalla sua formazione alla creazione delle sue opere più iconiche, passando per il tormentato conflitto con la società e con sé stesso.

La danza diventa una metafora della tensione che caratterizzava Caravaggio: la sua incessante ricerca di perfezione nella rappresentazione della realtà, la lotta con i propri demoni interiori, la ribellione contro le convenzioni artistiche e sociali del suo tempo. Ogni scena è una riflessione sulla condizione esistenziale di Caravaggio, ogni passo di danza, ogni movimento, sembra rappresentare le pennellate dell’artista, che passava dalla luce accecante delle sue opere alla penombra del dolore e della solitudine.

Tema centrale dell’opera è, infatti, il dualismo ombra-luce, che non è solo un riferimento alla tecnica pittorica di Caravaggio, famosa per il suo uso del chiaroscuro, ma diventa anche una rappresentazione simbolica della dualità dell’uomo.  Caravaggio non fu solo un innovatore nella pittura, ma anche un uomo tormentato, spesso coinvolto in risse e scandali.  La luce, nei suoi quadri, rappresenta la divinità, la bellezza e la verità, mentre l’ombra è spesso il luogo del peccato, della violenza, della solitudine, dell’incertezza. La sua arte fu la sua salvezza, ma anche la sua condanna.

In primo piano, in Caravaggio, la tensione tra il genio creativo e il peccato, che diventa simbolo delle sue azioni impulsive e violente dell’artista, che spesso sfidava le norme e le convenzioni sociali e la cui vita non fu mai lineare né armoniosa.  Il dipingere lo allontanava dalla realtà, ma era anche l’unica cosa che gli consentiva di sopravvivere ai suoi demoni. Questo contrasto è magnificamente reso dalla danza, attraverso movimenti improvvisi e angoscianti, in cui si alternano momenti di intensa grazia a sequenze drammatiche e violente.  I conflitti interiori di Caravaggio sono resi attraverso una coreografia che non solo interpreta le emozioni del pittore, ma diventa il linguaggio con cui esse si manifestano.


 

Post in evidenza

COME ESSERE SICURI DI SE STESSI…

.. IN 10 MOSSE Introduzione Cosa significa essere sicuri di sé? Ti sei mai sentito bloccato, insicuro o poco all’altezza? La sicurezza in sé...