Tra le onde della laguna veneziana si nasconde un luogo tanto affascinante quanto inquietante: l’isola di Poveglia. Avvolta da un alone di mistero, questa piccola lingua di terra è diventata famosa per la sua storia drammatica e per le sinistre leggende che ancora oggi la circondano. C’è chi la chiama “l’isola dei fantasmi”, altri la considerano uno dei posti più infestati del mondo.
Dove si trova l’isola di Poveglia
Poveglia si trova nel cuore della laguna di Venezia, incastonata tra l’elegante città sull’acqua e il Lido, lungo il cosiddetto Canal Orfano. A vederla da lontano sembra una qualsiasi isoletta abbandonata, con vegetazione selvaggia e qualche rudere in lontananza. Ma chi conosce la sua storia sa bene che dietro quel silenzio si cela un passato tutt’altro che tranquillo. Raggiungerla oggi è complicato, se non impossibile legalmente. Non ci sono traghetti o tour organizzati: per arrivare servirebbe una barca privata e una certa dose di incoscienza, dato che l’accesso è ufficialmente vietato. E forse, dopo aver letto quello che è accaduto lì, capirai anche perché.
La storia inquietante tra peste e manicomi
La fama sinistra di Poveglia affonda le sue radici nel Medioevo. Durante le invasioni barbariche, l’isola era un rifugio per la popolazione in fuga. Ma tutto cambiò nel XIV secolo, quando Venezia decise di utilizzarla come lazzaretto per isolare i malati di peste. Si stima che oltre 160.000 persone siano morte qui, sepolte in fosse comuni o addirittura bruciate per contenere il contagio. Il terreno stesso, si dice, sia composto in buona parte da ceneri umane. Nel 1922 arrivò un altro capitolo oscuro: l’apertura di un manicomio. Le testimonianze dell’epoca parlano di un medico sadico, noto per le sue pratiche brutali e sperimentazioni disumane sui pazienti. La leggenda vuole che sia morto cadendo (o forse spinto) dalla torre dell’edificio, e che il suo spirito non abbia mai abbandonato l’isola. A detta di alcuni, le sue urla riecheggiano ancora tra i ruderi.
Durante la Seconda Guerra Mondiale l’isola assunse un ruolo completamente diverso, ma altrettanto significativo. Durante il conflitto, la laguna di Venezia e le sue isole divennero strategiche per il controllo della zona costiera e per la difesa della città di Venezia, che rischiava di essere bombardata o invasa. Poveglia, a causa della sua posizione isolata e facilmente difendibile, venne utilizzata dalle forze armate come punto di sorveglianza. Le strutture che erano state abbandonate con la fine del manicomio e il declino del suo uso come lazzaretto, vennero temporaneamente riadattate a scopi militari. L’isola divenne un rifugio per soldati e un posto di avvistamento per tenere sotto controllo i movimenti nelle acque circostanti. Il suo paesaggio desolato, la difficoltà di accesso e la natura remota la rendevano ideale per svolgere queste funzioni strategiche senza destare sospetti.
Poveglia oggi: perché è vietato visitarla
Oggi Poveglia è completamente disabitata. Il tempo ha fatto il suo corso: gli edifici sono in rovina, la natura ha ripreso possesso del territorio e la reputazione sinistra dell’isola non ha mai smesso di attirare curiosi, esploratori urbani e appassionati del paranormale. Ma attenzione: entrare a Poveglia è illegale. L’accesso è severamente vietato dal governo italiano per motivi di sicurezza e per tutelare un’area ormai pericolante. Per visitarla, è necessario ottenere una autorizzazione speciale dal governo italiano, concesso solo in casi particolari, come scopi di ricerca o documentazione. Venezia nasconde però un altro posto molto particolare il palazzo maledetto di Ca’ Dario: un luogo che “uccide” o porta sfortuna a chiunque vi abiti.