(fonte Gazzetta dello Sport)
Mentre la primavera avanza, i buoni propositi tornano a farsi sentire. E se invece di prefissarci obiettivi irraggiungibili, ci concentrassimo sugli aspetti positivi e su ciò che possiamo ottenere da essi? Ne abbiamo selezionati cinque insieme alla dottoressa Sara Piazza, nutrizionista e dietista di MioDottore. Se soffri di pressione alta, ridurre l'assunzione di sale non è l'unico modo per abbassarla. Studi clinici hanno dimostrato che la dieta DASH, Dietary Approach to Stopping Hypertension, può essere efficace quanto l'assunzione di farmaci per abbassare la pressione sanguigna. "Molto simile alla dieta mediterranea, questo metodo privilegia frutta, verdura, soprattutto alimenti ricchi in potassio come legumi, frutta secca, broccoli, spinaci e banane latticini magri, alimenti ricchi di fibre, magnesio, che svolgono un ruolo significativo nella riduzione della pressione sanguigna", riferisce Sara Piazza, nutrizionista e dietista di MioDottore.
Inoltre, si suggerisce la riduzione di cibi grassi e processati come insaccati, salumi, formaggi stagionati e carni rosse. "Va dato largo spazio a pesce azzurro e carni bianche di qualità tutto questo insieme a una moderata attività fisica, facilita la perdita di peso, naturalmente se il sovrappeso soprattutto addominale viene verificato durante la visita con il calo ponderale si ha anche il calo di 5-10% dei valori pressori e spesso un adeguamento della terapia è necessario", aggiunge l'esperta.
Su TikTok, tra gli influencer del benessere, gli oli vegetali raffinati come quello di colza, di mais o di girasole sono stati recentemente descritti come tossici per la salute, responsabili dell'aumento di diabete, obesità e altre malattie croniche. Il punto chiave è quanto se ne consuma. "Per ridurre l’infiammazione cronica bisogna mantenere in equilibrio la quantità di omega 6 e omega 3 nel sangue. Da studi recenti si è visto come ormai ci sia un netto aumento del consumo di omega 6 (derivati da olii vari, semi) nella popolazione europea rispetto a omega 3 (pesce azzurro, noci). Ciò indica che si ricorre sempre di più a cibi processati". I consigli? "Occhio alle proprietà fitoterapiche dell’olio di oliva e aumentiamo il consumo di pesce. Gli altri olii possono essere impiegati talvolta, ma attenzione al loro punto di fumo, per evitare la produzione di sostanze tossiche in cottura" evidenzia l 'esperta.
Tra gli integratori alimentari, il magnesio si prende cura del sistema nervoso e allevia stress e stanchezza. "La ricerca scientifica mostra anche risultati promettenti sul ruolo di questo minerale su emicranie, difficoltà ad addormentarsi, controllo della glicemia. Un minerale tanto più essenziale nella vita quotidiana: l'organismo non lo produce, e deve essere assunto tramite l'alimentazione e l'acqua per garantirne la quota giornaliera che deve essere di circa 375 mg". E ancora: "Prima di correre ad acquistare il magnesio marino, diamo un'occhiata al contenuto del nostro piatto. Concentratevi sulle fonti di magnesio: verdure, verdure a foglia (spinaci, bietole, broccoli), banane, avocado, cioccolato fondente, alghe, crostacei, germe di grano, semi di zucca o di sesamo", consiglia l'esperta.
Non solo riso o grano: troppo classico. Negli ultimi anni, altri cereali integrali hanno trovato posto nelle nostre tavole. "È il caso della quinoa, ma anche del grano saraceno, del teff, del sorgo, del miglio e dell'amaranto. Se questi cereali sono così popolari, è innanzitutto per il loro alto contenuto di fibre che migliora il transito intestinale, il senso di sazietà, regolare i livelli di zucchero nel sangue", aggiunge l'esperta. E ancora: "Ognuno di essi ha una consistenza e un sapore unici. Bene non consumarli in eccesso, soprattutto se si ha un intestino fragile e ad accompagnarli con verdure e proteine per mantenere un'alimentazione equilibrata. Come le più recenti linee guida suggeriscono, variare i cereali come fonte di carboidrati è la base per una corretta alimentazione. Pur costituendo una quantità complessiva che va dal 45 fino al 55-60% i carboidrati complessi vanno scelti in modo attento", precisa la nutrizionista.
Hanno spesso la cattiva reputazione di essere ricche di carboidrati, ma non è così: le patate dolci sono ricche di benefici nutrizionali. "Contengono potassio (buono per la pressione sanguigna), fibre (amiche dell'intestino ) e antiossidanti come le vitamine A, C, E. Se il loro sapore naturalmente dolce può rendervi scettici, rassicuratevi. Le patate dolci non fanno aumentare i livelli di zucchero nel sangue come farebbe una bibita zuccherata, perché il loro alto contenuto di fibre aiuta a rallentare la digestione, sono ipocaloriche, hanno un indice glicemico più basso delle patate gialle o bianche. Se ne consiglia una porzione di circa 250-300grammi in sostituzione della porzione di carboidrati del pasto anche in pazienti diabetici o con disglicemie", evidenzia l'esperta.