L'importanza del sonno per il nostro benessere generale è stata confermata a più riprese dalla scienza. Dormire bene e per un numero adeguato di ore in base all'età aiuta a proteggerci dal rischio cardiovascolare, dalle malattie metaboliche come il diabete mellito, dalle infezioni e anche dagli infortuni e può anche aiutare a combattere la solitudine.
Ora un nuovo studio, condotto dal Vanderbilt University Medical Center di Nashville, negli Stati Uniti, ha confermato quale potrebbe essere il numero ideale di ore di sonno per ridurre il rischio di morte per qualsiasi causa.
I ricercatori del Tennessee hanno coinvolto nello studio, durato complessivamente 12 anni, 47mila persone adulte tra i 40 e i 79 anni e hanno chiesto loro di condividere il numero medio di ore di sonno nell'arco di un periodo di 5 anni - con 2 autovalutazioni per ciascun partecipante, una nel 2008 e una nel 2013 - classificando come salutare il sonno durato tra le 7 e le 9 ore, breve se inferiore alle 7 ore e lungo sopra le 9 ore di sonno a notte. Nel corso dei 12 anni di studio, oltre 13.500 partecipanti sono deceduti per varie cause, 4.135 di questi per malattie cardiovascolari e circa 3mila per cancro.
A partire dai risultati dello studio, pubblicati sulla rivista Jama Network Open, i ricercatori statunitensi hanno concluso che dormire meno di 7 ore a notte o più di 9 ore può essere associato a un maggior rischio di morte per tutte le cause, un rischio maggiore in media del 29% che sale al 32% per le persone che, col tempo, passano dal dormire troppo al dormire troppo poco.
Se da un lato questi risultati confermano l'importanza di mantenere abitudini di sonno regolari e adeguate nel tempo, dall'altro non devono essere presi per oro colato dal momento che lo studio è stato svolto a partire dalle sole dichiarazioni dei partecipanti, generalmente più ottimistiche rispetto alla realtà e che le domande poste dai ricercatori, lo spiega la dottoressa Dayna Johnson, esperta di epidemiologia del sonno, non hanno fatto alcuna distinzione tra le giornate lavorative e i fine settimana.