I filosofi terroni sono tra i più importanti mai esistiti.
Basta dire Parmenide di Elea, Pitagora di Samo (ma residente a Crotone), Gorgia da Lentini, Empedocle di Agrigento. Ai tempi dei Greci, l’italia del sud si chiamava Magna Grecia, che significa Grande Grecia. Poi sono arrivati i Savoia. Questi filosofi incarnavano l’essenza della filosofia: il concetto che la verità sta dietro le apparenze.
Parmenide diceva che c’è una verità che si impone all’uomo e che l’uomo non può rifiutare. Questa verità sta nel pensiero corretto, non nei sensi. Nessun uomo può pensare che una cosa sia contemporaneamente vera e falsa. Provateci. Potete fare dei giochini, ma se siete sinceri con voi stessi non ci riuscirete. Dovrete ammettere che una cosa è oppure non è. Non ci sono vie di mezzo. Questa è la verità: che le cose sono quello che pensiamo. Per noi, il mondo è tutto qui. E, siccome esiste solo un “per noi”, il mondo è davvero solo tutto qui.
I sensi, invece, mentono. Una cosa per me è fredda e per te è calda, bella o brutta, utile, inutile. Le cose ci appaiono come molteplici, e invece sono tutte collegate. La molteplicità è un’apparenza dei sensi.
E questo Parmenide lo dimostra anche. Ma bisogna anche fare un piccolo sforzo intuitivo. Perché la verità di Parmenide ci dà fastidio. Perché conduce alla verità che neanche io, come essere separato, in realtà esisto. E questo, per ognuno di noi, significa morire. Piuttosto ci facciamo ingannare da tutti i ragionamenti più complicati e le distrazioni più piacevoli, pur di non pensare che io non esisto.
Vedete quanto è grande la Magna Grecia? La filosofia parte da Parmenide. E può anche finire con lui.
Di Parmenide e degli altri filosofi terroni parleremo e faremo esperienza venerdì 3 gennaio alle 18:00 a Le Fabbriche, in via San Francesco d’Assisi 1, Agrigento, con I Filosofi Terroni.