lunedì 4 novembre 2024

LIPOPROTEINA E COLESTEROLO

CHI DEVE FARE ATTENZIONE 

(fonte Gazzetta dello Sport)

Quando si parla di colesterolo siamo ormai abituati a fare la classica distinzione tra il colesterolo HDL, comunemente chiamato "colesterolo buono", e la sua controparte, il cosiddetto colesterolo LDL o "cattivo". Il primo è una lipoproteina ad alta densità che svolge un ruolo imprescindibile nella promozione della salute cardiovascolare, mentre il secondo tende a depositarsi nelle arterie aumentando il rischio di aterosclerosi. Negli anni, però, la scienza ha confermato che non tutto il colesterolo "cattivo" va temuto allo stesso modo e ha iniziato a puntare il dito contro la lipoproteina (a), spesso abbreviata in Lp(a) e oggi considerata il "nuovo colesterolo cattivo".

Nota fin dagli anni '60 del secolo scorso, la lipoproteina (a) è diventata oggetto di studi più approfonditi solo negli ultimi anni, quando è stata identificata come un importante fattore di rischio genetico per le malattie cardiovascolari. Ad oggi le principali terapie disponibili, come le statine, sono in grado di determinare solo una piccola diminuzione di Lp(a) e non si rivelano quindi così efficaci nella riduzione del rischio di eventi cardiovascolari anche in giovane età.

COS'È LA LIPOPROTEINA (A)—  Oggi sappiamo che la lipoproteina (a) è composta da una molecola di Ldl legata a una porzione di apolipoproteina A e che non è influenzata in alcun modo dalla dieta o dall'esercizio fisico. A questa certezza si aggiunge però un bel problema: si stima che il 20% della popolazione abbia alti livelli di lipoproteina (a) e che sia a rischio di eventi cardiovascolari al pari dei soggetti con un'ipercolesterolemia familiare.

A partire da queste certezze la Società Europea di Cardiologia ha deciso di dedicare alla lipoproteina (a) un documento di consenso per chiedere alle autorità sanitarie di considerarla a tutti gli effetti un nuovo fattore di rischio per l’aterosclerosi da misurare almeno una volta nella vita a tutti gli adulti, cosa che oggi non accade.

Se è vero che ad oggi non esistono terapie per abbassare la lipoproteina (a), in attesa di qualche certezza in più si può continuare a lavorare per abbassare il colesterolo Ldl che ben conosciamo, consapevoli che non esiste una soglia massima standard ma che questa vada individuata di soggetto in soggetto. Quello che ad oggi possiamo fare, però, è eseguire un semplice esame del sangue per verificare i nostri livelli di lipoproteina (A) nel sangue e, nel caso di livelli giudicati alti, andare a intervenire sugli altri fattori di rischio di eventi cardiovascolari.


 

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