Il Carnevale è un breve periodo dell’anno in cui si fanno e si ricevono scherzi, si mangiano dolci speciali e ci si traveste dando libero sfogo alla fantasia.
Ma perché a Carnevale ci si maschera?
Cambiare aspetto e, in alcuni casi, non essere riconoscibili, è un’usanza antichissima: fin dalla preistoria, infatti, gli uomini si camuffavano con pelli e pellicce di animali e nascondevano il viso dietro a maschere ornate di piume o foglie, per celebrare riti religiosi e danze spirituali o simulare scene di caccia o di vita quotidiana.
I saturnali - Si credeva che le maschere, che spesso riproducevano l’aspetto degli dei per come li si immaginava, potessero aiutare la comunicazione tra la dimensione materiale e il mondo degli spiriti e questa abitudine è comune a quasi tutti gli antichi popoli della Terra.
All’epoca dell’Impero Romano, invece, nel periodo dei festeggiamenti in onore del dio Saturno, – i Saturnali -, gli schiavi potevano comportarsi come uomini liberi e addirittura insultare o deridere i loro padroni: farlo indossando una maschera permetteva loro di non subire conseguenze una volta finita la festa.
Nel medioevo - La tradizione continuò anche nel Medioevo, sviluppandosi soprattutto a Venezia, dove le tipiche maschere che ancora oggi si vedono a Carnevale, erano diffuse già dal XIII secolo: fare scherzi rimanendo impuniti era diventato talmente comune, che nel 1268 venne promulgata una legge per cercare di limitare quest’usanza, che al giorno d’oggi si è trasformata solo nella gara al costume o alla maschera più bella.
Oggi hai imparato perché a Carnevale ci si maschera!