mercoledì 16 ottobre 2024

DIECI NOMI DI SQUADRE... DIECI STORIE

ECCO LE ORIGINI DEI NOMI

(fonte Gazzetta dello Sport)

Quante volte capita di chiedersi quale sia il luogo di provenienza di una squadra perché nel nome non è specificato o, magari, non è facilmente intuibile? Per un motivo o per un altro, molte società hanno deciso di presentarsi al mondo del calcio con un appellativo diverso rispetto al tradizionale nome proprio di città (si pensi a Roma, Napoli, Como, Spezia, Bari, Catanzaro…): alcune si sono rifatte alla mitologia greca, altre hanno preso spunto da personaggi storici o, addirittura, da animali. Dalla Serie A alla C, passando per la B, ecco dieci esempi di squadre dalla denominazione "diversa".

ATALANTA - Il nome venne scelto nel 1907 da un gruppo di liceali e corrisponde a quello di un’eroina della mitologia greca, Atalanta appunto, abbandonata sul monte Pelio dal padre Iaso perché voleva un erede maschio. Allevata prima da un’orsa, poi da alcuni cacciatori, crebbe forte e vigorosa tanto da essere riconosciuta come “dea” della caccia e della corsa. Due abilità che, a pensarci bene, rispecchiano l’attitudine in campo della squadra nerazzurra: veloce nelle ripartenze e abile nell’”abbattere” gli avversari. Ecco quindi spiegata la scelta del nome (con annesso soprannome), ma anche dello stemma, raffigurante il profilo della dea.

INTER - “Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l’azzurro sullo sfondo d’oro delle stelle. Si chiamerà Internazionale, perché noi siamo fratelli del mondo”: così Giorgio Muggiani, artista futurista e tra i soci fondatori (44 in totale, ex dirigenti del Milan) del club, giustificò la scelta del nome quel 9 marzo del 1908. Una chiara presa di posizione rispetto alla politica rossonera di non tesserare giocatori stranieri.

JUVENTUS - Era il 1° novembre del 1897. Seduto su una panchina in Corso Re Umberto, a Torino, un gruppo di amici appassionati di calcio decise di fondare una società sportiva. Erano giovani, ancora studenti al liceo classico Massimo D’Arzeglio e nessuno d’età superiore ai 17 anni. Il loro essere ragazzini, però, non fu un ostacolo all’idea, bensì un punto di forza per la nascita del progetto. Venne chiamato “Juventus”, che in latino significa proprio “gioventù”.

HELLAS VERONA - E pensare che nel 1903 si chiamava “Associazione Calcio Hellas”. Nel corso degli anni la società gialloblù ha subito diverse variazioni nel nome, un po’ per fusioni societarie, un po’ per rivoluzioni post determinati momenti storici. L’appellativo Hellas, però, è riuscito a sopravvivere. All’epoca fu il professor Decio Corumbolo a suggerirlo ai suoi studenti, nonché fondatori del club, del liceo classico Scipione Maffei per dar voce anche nel calcio alla sua materia: il greco. Hellas, infatti, vuol dire “Antica Grecia”.

SAMPDORIA - Tutto nacque dalla fusione di due squadre: la Sampierdarenese (in richiamo a un quartiere di Genova) e l’Andrea Doria (in onore dell’omonimo ammiraglio che ottenne l’indipendenza della Repubblica di Genova). Dopo diverse peripezie legate alla promozione nella Serie A 1946/47, le due società decisero di unire le proprie forze per dar vita al club che oggi conosciamo come “Sampdoria”. Un legame riconoscibile anche nei colori sia della maglia che dello stemma: il bianco e il blu dell’Andrea Doria che si fondono con il bianco, il rosso e il nero della Sampierdarenese.

SPAL - Più che di nome, qui si parla di acronimo. Si, perché S.P.A.L. sta per “Società Polisportiva Ars et Labor (cioè, “arte e lavoro”) e la sua origine ha legami con la spiritualità. In che modo? Nel 1907 venne fondato un circolo religioso-culturale da alcuni frati salesiani, in particolare da Don Pietro Acerbis, direttore di un oratorio ferrarese chiamato proprio Ars et Labor. Nel 1913 il ramo sportivo si separò dall’associazione costituendosi come società polisportiva di cui sopra, con la sezione calcistica che adottò la stessa denominazione.

GIANA ERMINIO - Chi l’avrebbe mai detto che una squadra di calcio potesse chiamarsi come un personaggio storico? Ebbene, è il caso della Giana Erminio: il nome, infatti, è quello di un sottotenente gorgonzolese che nel 1916, durante la Prima Guerra Mondiale, perse la vita a soli diciannove anni sul monte Zugna. Da lì la decisione del club - prima denominato “Argentia”, poi “Unione Sportiva Gorgonzola” - di onorarne la memoria attribuendo a sé stesso il nome proprio del ragazzo.

PERGOLETTESE - Potremmo definirla una squadra camaleontica visto che ha cambiato nome ben cinque volte. Ma andiamo con ordine: sorta il 18 novembre 1932, la società venne inizialmente chiamata “Unione Sportiva Pergolettese” prendendo spunto dal rione cremasco “Il Pergoletto” e dall’omonima osteria in cui venne messa nero su bianco la nascita del club. Nel 1975 il cambio in “Pergocrema” per rendere più comprensibile la città di provenienza dalla squadra, per poi cambiare l’ordine degli addendi nel 1994 denominandola “Cremapergo”. Nel 2002 il ritorno a “Pergocrema”, convertito di nuovo e definitivamente in “Pergolettese” nel 2011.

ALCIONE - Conosciuta come la terza squadra di Milano, deve la sua denominazione a un volatile. Proprio così. “Alcione”, infatti, è il soprannome dell’uccello “martin pescatore comune (o europeo)”, che a sua volta deriva dal mito greco di Alcione, figlia di Eolo ed Enarete che venne trasformata dagli dèi in questo pennuto poiché peccò di superbia. Arancione (tinta dominante) e blu i colori sociali del club, gli stessi che caratterizzano il piumaggio dell’uccello.

VIRTUS ENTELLA - Pur non chiamandosi Chiavari, rievoca pienamente il suo luogo di nascita. Sì, perché “Entella” è il nome dell’omonimo fiume che sfocia nel Golfo del Tigullio, tra Chiavari e Lavagna. Nata nel 1914 come “Entella Foot-Ball Club”, nel corso degli anni la squadra ha subito diversi cambi di denominazione, tra cui la versione più conosciuta con l’aggiunta della parola “Virtus” (nel 2010). Oggi la società è semplicemente nota come “Entella”, ma va sottolineata la battaglia legale che la stessa ha dovuto portare avanti fino al 2015 nei confronti di un club di terza categoria che dal 2003 aveva deciso di usufruire dello stesso nome.

 

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