Questi simpatici pennuti appartengono in tutto e per tutto alla famiglia degli uccelli e, per questo motivo, nella loro struttura fisica non possono mancare di certo le ali!
Mangiare o volare? Una questione di priorità Secondo studi recenti, però, si è scoperto che è molto probabile che i pinguini abbiamo perso la capacità di alzarsi in volo perché per il loro adattamento alla caccia subacquea, era diventato troppo faticoso farlo. Potrebbe sembrare un controsenso, visto che poi si mettono in marcia per kilometri e non sono molto agili nello sfuggire ai predatori, ma per la loro sopravvivenza è più utile riuscire ad immergersi e nuotare fino a grandi profondità per potersi nutrire.
La similitudine con l’uria di Bruennich
Per trovare delle prove che sostenevano questa tesi, gli scienziati hanno studiato un altro tipo di uccello, l’Uria di Bruennich, che è il volatile che assomiglia di più a quello che poteva essere l’antenato volante dei pinguini. Si è scoperto che le Urie sono abilissime nuotatrici, che però hanno ancora ali adatte al volo e l’energia che devono consumare per volare è superiore a quella utilizzata da qualsiasi altro volatile esistente. Quando sono sott’acqua, per muoversi agevolmente usano soprattutto le zampe, come fanno i cormorani, ma con l’andare del tempo, gli studiosi sono convinti che le loro ali si modificheranno per assomigliare di più a delle pinne, proprio come quelle dei pinguini, perché anche la loro priorità sarà sempre quella di poter mangiare.