(fonte Tgcom)
Sporca faccenda, mezzala Morettini, scritto a quattro mani da Marco Ferrari e Marino Magliani, ci trasporta in un’Argentina degli anni Sessanta, tra le polverose distese della pampa e le caotiche vie dei barrios di Buenos Aires.
Il protagonista, Diego Alvaro Menconi, un uomo dall’animo anarchico e romantico, si guadagna da vivere come mediatore calcistico, vendendo giocatori da una parte all’altra dell’Atlantico. A bordo di una Chevrolet d’epoca, guidata dall’inseparabile León, Menconi esplora il paese alla ricerca del prossimo affare calcistico, tra partite improvvisate nei deserti della Patagonia e scontri accesi sui campi arroventati dai Tropici.
Tuttavia, la sua routine da venditore di piedi viene sconvolta quando la vicina Alicia gli chiede di aiutarla a trovare il marito scomparso, Luis Pacifico Morettini, una mezzala un tempo promettente ma ormai sull’orlo del declino.
È qui che Menconi si ritrova costretto a indossare i panni del detective, in una ricerca che lo trascinerà nelle viscere di un paese lacerato da dittature, povertà e corruzione.
Il romanzo si muove tra gli allenatori fanatici e le squadre improvvisate, tra i criminali e i militari che si confondono l’uno con l’altro, sullo sfondo di un’Argentina dove il calcio diventa metafora di una società fragile e violenta.
L’indagine di Menconi non è una semplice caccia all’uomo, ma una discesa in una realtà opprimente, dove la politica e la violenza si mescolano in modo inestricabile. Ferrari e Magliani riescono a dar vita a un’opera spiazzante e affascinante, in cui il calcio è al centro, ma non come lo conosciamo oggi. È un’ode a un football d’altri tempi, quello giocato sui campetti polverosi, lontano dalle luci abbaglianti del professionismo, una passione che vive nell’anima di chi, come Menconi, continua a credere in un sogno lontano e ormai perduto. Tra ironia e drammaticità, questo romanzo non è solo un noir sportivo, ma anche una riflessione sull’esistenza e sulle scelte che la vita ci costringe a fare.