domenica 25 agosto 2024

MOMENTI DI GLORIA

IL CANE, DAL MITO ALLA POSIZIONE. 

a cura di Gloria Micacchi

Da non molto, un amico, un compagno fedele dalla presenza forte, ma mai ingombrante, un amico che nei momenti di ricerca di grande silenzio riusciva a restarmi accanto permettendomi di unire il mio respiro al suo così da ritrovare la calma necessaria a diradare le nebbie del “mondo delle cose” e con essa la volontà a realizzare la mia propria “entelechia” (greco antico ἐντελέχεια), il mio personale germe di vita, è passato oltre. Lo ha fatto lasciando tracce indelebili di sé... La sua assenza ne è la testimonianza più evidente. Si chiamava Zack ed era uno dei cani di famiglia.

 E’ stato con noi 13 anni e durante questi, pur essendosi adattato agli usi e costumi degli umani, acquisendo una buona educazione comportamentale di convivenza con gli stessi, non ha mai perso la sua natura, non si è mai umanizzato mantenendo vivi i suoi istinti innati come quello predatorio o della conservazione della specie. Era sorprendente quando questi si manifestavano perché ogni volta si restava sconcertati dato che l’ordine, l’armonia di accordi a cui ci si era uniformati, veniva completamente stravolta. 

Noi uomini siamo sempre sopraffatti dall’assistere ad azioni che reputiamo violente anche se siamo capaci di compierne d’indicibili... 

Ciò non toglie che Zack fosse un essere capace di porsi in ascolto e di comprendere pienamente l’essenza di questa realtà, seppur certamente dal “suo punto di vista”, tra il visibile e l’invisibile nella quale siamo tutti immersi. 

Giocava molto tanto da essere, a volte, estremamente disturbante. Aggressivo nei confronti di qualsiasi altro essere animale “non riconosciuto” che invadeva il suo territorio, rispettoso verso gli uomini, con la dovuta circospezione. Quando mia figlia era piccola, le si manteneva a distanza e se lei gli porgeva una fetta di pane, lui le si avvicinava cautamente e agganciava il cibo dalla parte più esterna portandola via delicatamente. 

E anche in questo appariva straordinario, perché noi uomini siamo sempre sopraffatti dall’assistere ad azioni che riconosciamo come amorevoli anche se siamo capaci di compierne d’incredibili. 


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https://www.yoga-magazine.it/2024/08/il-cane-dal-mito-alla-posizione/?fbclid=IwY2xjawE3wxZleHRuA2FlbQIxMQABHUabiiKxNCJNY8niYEJmjzsLQDisPbhepD3wydhHyQ2XvQPOgZ2KUz0_yQ_aem_sjy2BeXjJDM3ZxCkliA27A

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