lunedì 12 agosto 2024

LA FONTE DELLA GIOVINEZZA?

POTREBBE ESSERE NASCOSTA NEI NOSTRI MUSCOLI

(fonte Gazzetta dello Sport)

L'orologio biologico non fa sconti: con l'avanzare dell'età, il nostro corpo subisce una serie di cambiamenti che possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita. Tra questi, la perdita di forza e massa muscolare è una delle sfide più insidiose. Nota come sarcopenia, può ridurre la mobilità, aumentare il rischio di cadute e peggiorare la qualità della vita degli anziani. Ma cosa accadrebbe se, invece, ci fosse un modo per rallentare o addirittura prevenire questo deficit muscolare? Un nuovo studio suggerisce che la chiave per mantenere i muscoli giovani forse esiste già e si trova... nel sistema di riciclaggio delle nostre cellule.

MUSCOLI E GIOVINEZZA: LO STUDIO—  In un recente studio, alcuni ricercatori dell'Università di Barcellona hanno identificato una proteina chiamata TP53INP2 come essenziale per la salute muscolare durante l'invecchiamento. Questa proteina regola l'autofagia, il processo cellulare che elimina componenti danneggiati e ricicla nutrienti, fungendo da sistema di manutenzione interno delle cellule. I pratica, i livelli di TP53INP2 diminuiscono nei muscoli con l'avanzare dell'età. E questo declino è associato a una ridotta autofagia, che può contribuire allo sviluppo della sarcopenia. Ma quando i ricercatori hanno aumentato i livelli di TP53INP2 nei topi più anziani, hanno notato che la salute e la funzionalità muscolare miglioravano molto. Una buona notizia: "Il nostro studio non solo evidenzia l'importanza di mantenere attiva l'autofagia nei muscoli per prevenire la perdita di massa muscolare , ma ci dà anche speranza per possibili trattamenti che potrebbero migliorare o mitigare gli effetti dell'invecchiamento sui nostri muscoli", spiega Antonio Zorzano, docente del Dipartimento di Biochimica e Biomedicina Molecolare della Facoltà di Biologia dell'UB.

Ma cosa significa questo per noi? I ricercatori hanno scoperto che individui con concentrazioni più elevate di questa proteina mostrano generalmente una maggiore forza di presa, un indicatore comunemente utilizzato per valutare la funzione muscolare complessiva. Inoltre, questi soggetti tendono a rientrare più frequentemente nella categoria di anziani in salute, presentando meno problematiche legate all'età. Il che suggerisce potenziali usi di questa proteina per trattare la sarcopenia e promuovere un invecchiamento più sano. È presto per cantar vittoria. Ma in un futuro prossimo, nuove terapie mirate al mantenimento della forza muscolare nelle fasi avanzate della vita, con benefici per l'autonomia e la salute degli anziani, potrebbero proprio partire da questa piccola proteina nascosta nei nostri muscoli. 


 

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