(fonte Gazzetta dello Sport)
La Figc è pronta a cambiare il calcio per "renderlo ancora più attrattivo e in linea con la modernità". Il 21 agosto la Federazione ha inviato alla Ifab (International Football Association Board) una serie di richieste indicando la propria disponibilità a sperimentare alcune innovazioni tecnologiche che potrebbero rivoluzionare il modo di vedere le partite. "L’obiettivo è avere un gioco più chiaro e uno spettacolo sempre più fruibile soprattutto per i giovani. Non è comunque detto che tutte le nostre richieste verranno accolte, ma bisogna comunque provarci", ha detto il presidente federale Gabriele Gravina nella conferenza stampa convocata in via Allegri questa mattina.
CHALLENGE E TEMPO EFFETTIVO— Ma di quali novità si tratta? Tre sono innovazioni complete, mai sperimentate in nessun campo di calcio. La prima richiesta della Figc è quella di sperimentare l'upgrade del protocollo Var prevedendo, in un numero limitato di occasioni da individuare con precisione, la possibilità per gli allenatori o i capitani delle due squadre di "chiamare" l'on field review da parte dell'arbitro (il cosiddetto "challenge"). “La ragione di tale richiesta risiede nell'opportunità di rendere ancora più puntuale, preciso e trasparente l'utilizzo della revisione video in occasione di selezionati episodi ritenuti particolarmente controversi dai protagonisti in campo”, ha spiegato Gravina. La seconda è il possibile test del tempo effettivo di gioco, che “consentirebbe di rispondere all'esigenza, sempre più avvertita, che tutte le partite abbiamo la stessa durata ‘reale’, cosa che non può essere pienamente garantita dal solo tempo di recupero accordato discrezionalmente dall'arbitro. È un tema condiviso da più parti, la sperimentazione partirebbe dai campionati giovanili e poi eventualmente dilettantistici e la Serie C. Quale potrebbe essere il tempo effettivo? Ci sono valutazioni tecniche in corso, abbiamo già delle statistiche, i tempi medi dicono che viaggiamo su poco più del 50% dei 90 minuti”. La terza riguarda un idoneo sistema di comunicazione elettronica tra l'allenatore e il capitano durante la gara, nel pieno rispetto di tutte le ovvie garanzie di sicurezza e tutela dell'incolumità fisica dei calciatori. “La richiesta di poter disporre di tale canale diretto di comunicazione origina dall'oggettiva impossibilità di impartire le proprie indicazioni alla squadra nel corso della partita, che gli allenatori riscontrano in molti stadi a causa delle caratteristiche fisiche dell'impianto, delle particolari condizioni ambientali o simili”.
VOCE ALL’ARBITRO— Ci sono poi altre tre richieste, che l’Ifab ha già sperimentato in alcuni campionati minori. Partiamo dalla possibilità che l'arbitro, opportunamente microfonato, subito dopo una sua decisione assunta in campo con l'ausilio della VAR ne spieghi pubblicamente le motivazioni a beneficio del pubblico presente allo stadio e di quello televisivo ("VAR decision communications" trial). “Tale soluzione potrebbe essere introdotta, da subito, nel campionato italiano di Serie A ed, eventualmente, anche in quello di Serie B”, ha continuato il presidente Figc. Poi si vuole testare la nuova regola in base alla quale il portiere che trattiene troppo a lungo il pallone con le mani in attesa di un rinvio viene sanzionato con una rimessa dalla linea laterale all'altezza del dischetto del calcio di rigore in favore della squadra avversaria ("goalkeeper holding the ball for too long" trial). “Una sperimentazione che potrebbe essere introdotta, da subito, in Serie C”. Infine l'adozione del sistema di Football Video Support (VS) nei campionati italiani di Serie C (regular season), Serie A femminile professionistica e/o campionati dilettantistici di interesse nazionale (es. Serie D), subordinatamente al completamento della sperimentazione attualmente in corso da parte della Fifa.
MERCATO APERTO— Gravina ha voluto poi chiarire le posizioni della Figc su uno dei temi scottanti dell’estate, il mercato aperto: “Purtroppo le date della campagna trasferimenti sono fissate da norme interne alla Federazione condivise a livello internazionale. Da parte nostra c’è assoluta contrarietà a giocare con il mercato aperto perché alimenta delle storture in termini di identificazione da parte dei tifosi e genera fibrillazioni che non possiamo tollerare tra giocatori e club. È un tema che non interessa solo l’Italia e l’unico modo è far diventare questa un’idea di maggioranza nella Uefa. Prossimamente ci saranno delle riunioni e mi permetterò di sollecitare i miei colleghi su questo tema”.