Una notte del dicembre 1965, nella lussuosa villa della famiglia Massetti a Nobiello, sul lago di Como, qualcosa di terribile accade. I gemelli Riccardo e Camilla sono impazienti per i regali di Natale, mentre la madre, Clara Airoldi, una nota scrittrice, è chiusa nella sua stanza per terminare il romanzo atteso dall’editore. Il padre, gli zii e la suocera sono tutti presenti in quella notte fatidica, quando un evento sconvolgente segna l’inizio del racconto.
Saltiamo avanti di cinquant’anni. Siamo a Milano, ottobre del 2015, dove incontriamo Chiara Pozzi, una conservatrice d’arte che lavora per la Fondazione Lonati. Questa è la storia raccontata da Paolo Cervini in Ospite in villa ( Morellini).
Chiara è una donna ferita, segnata dalla perdita del figlio. Questo dolore ha logorato il suo matrimonio con Emanuele e le ha portato insonnia e allucinazioni. Immergendosi nel lavoro per sfuggire alla sua sofferenza, si trova ora di fronte a un incarico peculiare: catalogare i beni della villa Massetti, destinata a diventare un museo su richiesta di Riccardo Massetti, ormai adulto.
Arrivata alla villa, Chiara viene accolta dal guardiano Vittorio Noseda e sua moglie Simona, oltre che da una coppia di alani, discendenti dei cani che accompagnavano Clara Airoldi cinquant’anni prima. Mentre svolge il suo lavoro Chiara si scontra con il vecchio Umberto Massetti, affetto da demenza, incontra Riccardo, e viene tormentata da strani rumori che sembrano provenire dalle mura della villa e dalla stanza che le è stata indicata come proibita. Scoprendo un diario appartenuto a Clara, la protagonista inizia a porsi domande inquietanti: dov’è finita Camilla, la sorella di Riccardo? Che ne è stato delle domestiche Elsa e Irma? E chi abita realmente nella stanza proibita?