martedì 27 agosto 2024

CEFALEA TENSIVA

COME RICONOSCERLA E COME CURARLA

(fonte Gazzetta dello Sport) 

La cefalea tensiva è il tipo di mal di testa più diffuso nella popolazione: affligge oltre il 33% degli uomini e il 50% delle donne a livello globale. Si tratta di un disturbo primario, ovvero non correlato ad altre patologie, e caratterizzato da un dolore di intensità lieve o moderata. Si manifesta in due forme principali: episodica e cronica. La prima si presenta meno di 15 giorni al mese, mentre quella cronica si verifica 15 o più giorni al mese per almeno tre mesi consecutivi. Sebbene non sia di solito debilitante come l'emicrania, la cefalea tensiva può influire significativamente sulla qualità della vita di chi ne soffre. Alla luce di ciò, è essenziale riconoscere i sintomi specifici e comprendere le cause per poter intervenire efficacemente con trattamenti appropriati.

Sintomi della Cefalea Tensiva—  Come sempre in questi casi, i sintomi della cefalea tensiva variano da persona a persona, ma tendono ad una certa uniformità. Il dolore è generalmente descritto come una pressione o tensione, spesso paragonata alla sensazione di avere una fascia stretta intorno alla testa. Il malessere può essere bilaterale, quindi su entrambi i lati della testa, o estendersi fino alla nuca e alle spalle. A differenza dell'emicrania, la cefalea tensiva non è associata a sintomi come nausea o vomito, e raramente provoca sensibilità alla luce o ai suoni. Tuttavia, alcune persone con cefalea tensiva cronica possono sperimentare una leggera nausea. La durata di un attacco episodico può variare da 30 minuti a diversi giorni, mentre la forma cronica può portare a un dolore continuo che persiste per lunghi periodi.

Cause della Cefalea Tensiva—  Le cause esatte della cefalea tensiva non sono completamente note, ma si ritiene che siano multifattoriali e che comprendano una combinazione di fattori genetici e ambientali. Lo stress è uno dei principali fattori scatenanti, insieme alla privazione del sonno, all'ansia e alla depressione. Anche l'abuso di caffeina, il consumo di alcol e il fumo possono aumentare il rischio di sviluppare questo tipo di mal di testa ed esacerbarne i sintomi. Altri fattori includono la tensione muscolare causata da una postura scorretta, l'affaticamento oculare, magari a seguito di una giornata di lavoro davanti allo schermo del computer, e infezioni come il raffreddore o l'influenza. Esistono comunque individui più predisposti alla cefalea tensiva: il sesso femminile e un'età superiore ai 60 anni sono infatti considerati fattori di rischio.

Diagnosi e Trattamento—  La diagnosi della cefalea tensiva si basa principalmente sulla valutazione dei sintomi e sulla storia clinica del paziente: non esistono test specifici per confermare o meno la presenza di questa condizione. Un esame neurologico torna utile solo nell'ottica di escludere altre patologie più gravi o condizioni neurologiche sottostanti. In alcuni casi, possono essere prescritti esami di imaging, come la risonanza magnetica (MRI) o la tomografia computerizzata (CT). Il trattamento della cefalea tensiva varia in base alla frequenza e alla gravità degli episodi.

Per le forme episodiche, i farmaci da banco come paracetamolo, aspirina e ibuprofene sono spesso più che sufficienti per tenere a bada la sintomatologia. Nei casi cronici, potrebbe essere necessario un approccio più complesso che includa farmaci su prescrizione come gli antidepressivi triciclici, che hanno dimostrato la capacità di ridurre la frequenza delle cefalee. Terapie complementari come la fisioterapia e la terapia cognitivo-comportamentale possono migliorare la gestione dello stress e ridurre di conseguenza la tensione muscolare che, in certi casi, causa il problema.

 

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