a cura di Daniela Cursi Masella (fonte Gazzetta dello Sport)
L’autoironia potrebbe essere un valido salvavita. Sicuramente è un salvagente per l’umore, soprattutto quando ci focalizziamo su quello che non ci gratifica. "Chiamatelo come vi pare, arma, vaccino: l’autoironia è la soluzione. Imparare a riservarsi leggerezza e senso dell’umorismo migliora il rapporto con noi stessi e con il mondo esterno". La promessa della psicoterapeuta Alessandra Monno fa base su solidi suggerimenti e su evidenze scientifiche.
Autoironia e creatività— Si può imparare a riderci sopra. A prendersi meno sul serio. Come? "Dando il giusto peso alle cose", suggerisce l’esperta. Il suo primo suggerimento è la creatività: "Il problema c’è e da vicino sembra unico nel suo genere e, soprattutto, riservato solo a noi. Qui entra in gioco la creatività. Dobbiamo ridisegnare questo problema, dargli meno valore e porci alla giusta distanza da esso. Non viene automatico, serve, appunto, creatività. È un esercizio della mente. I nostri schemi cognitivi e le nostre convinzioni - aggiunge - possono descriverci come i soliti goffi o come persone aperte, come esseri iper-responsabili oppure capaci di adattarsi a qualunque cosa".
Condivisione— Ognuno di noi ha dei punti sensibili. Ebbene, vanno condivisi. Per dirla con le parole di Alessandra Monno, "se ci trattiamo come storie da raccontare, scopriremo che è pieno il mondo di gente imperfetta e insoddisfatta pronta a rilanciare con altrettante storie. L’autoironia condivisa ci libera dall’autocritica solitaria e ci insegna a giocare con noi stessi e con gli altri". E come ricordava Victor Hugo, "coincide con il sentirsi liberi, leggeri e pronti a ripartire".
Una sana difesa— La corrente psicanalitica fa scuola. È stata la prima a studiare e a riconoscere le difese, distinguendole in più o meno mature e funzionali. "Tra queste, l’umorismo e l'autoironia - spiega la psicoterapeuta - sono le migliori da utilizzare per affrontare i conflitti emotivi e abbassare lo stress interno o esterno. Vengono ridimensionate la tristezza e la frustrazione per enfatizzare gli aspetti divertenti, ironici, o leggeri, della situazione. Si allenta la tensione e ci si apre alla condivisione del nostro contenuto. Due persone che riescono a sorridere in un momento di stress o di difficoltà condividono un contenuto e livellano le emozioni".