La EuroVelo 7, ciclopista europea di 7.409 chilometri che collega Capo Nord a La Valletta, Malta, si interseca con la ciclovia 6, che segue il percorso della vecchia ferrovia che collegava Mantova a Peschiera, lungo il Mincio. La chiamano la strada del sole e proprio il sole, che qui al Nord in questi giorni di luglio vediamo far capolino tra una nuvola e un nubifragio, è il protagonista di un Festival sui generis, Musica in Littorina, Sound of The Sun, che incomincia proprio oggi, 4 luglio, nell’omonimo locale a due passi dall’uscita del casello autostradale di Peschiera della A4.
La Littorina del Mincio è nato alcuni anni fa dalla fantasia di Federico Signorelli, architetto appassionato di buon cibo e musica: è un punto di sosta per i ciclisti, ma anche un luogo di ritrovo per passare alcune ore di tranquillità sorseggiando una birra al calar del sole o cenando con pizze gourmet e gli immancabili tortellini di Valeggio sul Mincio, serviti solo con burro e salvia. Signorelli ha rimesso a posto, facendola diventare un B&B, anche la vecchia stazione ferroviaria, risanando il territorio circostante, e da un paio di mesi ha dato vita a un altro locale, il 7Ponti, ricavato in un vecchio magazzino posto proprio sotto al Ponte ferroviario di Peschiera.
Ma torniamo alla musica: direttore artistico del festival è una vecchia conoscenza di Musicabile, Mauro Ottolini. Il geniale Otto e Federico si conoscono da anni, condividono una sana creatività e la voglia di portare cultura in zone che meriterebbero di più oltre al solito turismo “gardesco”. Potremmo dire: oltre ai gelati c’è di più! E il di più sono proprio iniziative come questa che riescono a catalizzare l’attenzione di residenti e vacanzieri.
«Dalla Littorina sono passati tanti artisti, Alberto Fortis per un concerto pianoforte e voce, Francesco Baccini, Vittorio De Scalzi, oltre a un discreto numero di gruppi interessanti», mi dice Otto con la sua solita esuberante felicità. «Quest’anno apriamo noi, con l’orchestra Ottovolante: sarà una serata di Mambo e musica latina che ricollega le melodie di Pérez Prado, Tito Puente con la musica italiana d’impronta latina. Ci sono bei personaggi come Little Taver and Crazy Alligator, un musicista pazzo e demenziale, vecchia conoscenza del Festival, nomi nuovi come Elena Giardina, una voce blues da brividi, Chiara Luppi, Joyce Elaine Yuille con il Groovology Trio, Sara Fortini con bossa e samba», racconta sempre Otto.
Una bella ambientazione!
«Sì, perché è informale, i musicisti e il pubblico si ritrovano in una situazione confidenziale, chiacchieri, scambi opinioni. Nel teatro e nel grosso festival non si potrebbe fare. La rassegna è sempre sold out, ricevo centinaia di proposte di musicisti che chiedono di suonare lì».
Da quanto proponete il Festival in Littorina?
«Da circa sette anni. Il locale è ideale perché lo puoi “smontare, “aprire” a piacimento. Sono concerti gratuiti (per questo bisogna prenotare): prima si mangia poi si ascolta. È un posto molto “blues”, proprio in riva al Mincio. La lunga fila di cipressi, lo scorrere lento del fiume, si vede anche la Torre di San Martino (monumento che ricorda la battaglia risorgimentale tra austriaci e francesi con i piemontesi nella seconda guerra d’Indipendenza del 1859, ndr). Senti lo spirito di Skip James che passa, avverti lo sbattere del remo di Caronte in acqua mentre traghetta le anime dei dannati di Peschiera…».
Le magie del vecchio Delta Blues! Torniamo ai musicisti: parlavi di Elena Giardina…
«È una cantante pazzesca, giovanissima di cui sentirai di sicuro parlare. Tutti quelli che suonano al Festival in Littorina li ho conosciuti e ascoltati. Oltre a nomi noti come Joyce Elaine Yuille ho selezionato giovani musicisti ancora poco conosciuti ma dai contenuti solidi».
Un festival che ha anche un fine sociale!
«Una parte del ricavato della cena vengono dati da Federico in beneficienza alla Mensa di San Bernardino di Verona, istituzione che da anni offre cibo a tutti quelli che non hanno nulla da mangiare. È una realtà molto importante per i veronesi. Ci andavano i senzatetto ma ora ci vanno anche i pensionati che non riescono a tirare fine mese. Tieni presente che è una rassegna che ha il patrocinio di tutti i comuni limitrofi e di Peschiera. Supporto morale non economico».
Come hai conosciuto Federico?
«È stato lui a venirmi a cercare. Alcuni anni fa avevo creato un teatro arredato con materiale riciclato. Si chiamava il Teatro per una società senza pensieri, avevo acquisito un capannone dove prima c’erano dei cinesi, fondato un’associazione culturale, creando un posto molto bello di aggregazione e musica. Poi è tutto finito perché mancavano i fondi (le istituzioni non hanno mai dato un euro). Federico veniva sempre lì. Quando ha fondato la Littorina mi ha chiesto dei consigli. Gli ho detto di non buttare soldi per concerti a caso, piuttosto di fare una bella rassegna musicale che nel tempo potesse crescere e diventare importante. Così è stato. Lì sono venuti anche Jimmy Villotti con il suo trio, Iskra Menarini che ha fatto un concerto bellissimo. Sul Garda è forse la rassegna musicale più importante che c’è in questo momento». L’ultimo appuntamento, quello con i Soul Garden ed Elena Giardina sarà in un altro luogo…
«Ai 7Ponti di Peschiera (via Porto Vecchio 9), un altro posto bellissimo aperto da un paio di mesi. È un vecchio deposito delle barche sotto al Ponte Ferroviario di Peschiera. Lì, dove si appoggiano le mura fortificate della città, Federico ha ricavato un altro angolo magico. Qui vorrebbe fare concerti jazz in acustico nel periodo invernale, serate dedicate agli amanti della musica».