(fonte Libero)
L’olio di cartamo si estrae dalla pianta Carthamus tinctorius, conosciuta anche come “fiore dello zafferano” o zafferanone per il colore dei suoi fiori che ricorda la celebre spezia. Prodotto dai semi della pianta, ha un colore scuro e un profumo che ricorda il legno e possiede diversi benefici. Può essere utilizzato in cucina e secondo i ricercatori dell’American Heart Association, il suo utilizzo favorisce la riduzione, a livello ematico, del colesterolo cattivo LDL, con ovvi vantaggi per la salute del cuore. Ma le virtù di questo prodotto sono anche altre. Il suo utilizzo a livello topico può, infatti, rivelarsi utile in caso di pelle secca o infiammata. Inoltre, essendo ricco di vitamina E, può aiutare a proteggere la pelle dai danni dei raggi UV e dall’attività dei radicali liberi. Il cartamo è usato da secoli nella medicina tradizionale cinese e non solo per le sue proprietà anti-infiammatorie, analgesiche e cardiovascolari. I suoi fiori sono impiegati come rimedio naturale per migliorare la circolazione sanguigna, alleviare dolori articolari e muscolari e per i dolori mestruali.
Cos’è l’olio di cartamo
L’olio di cartamo è estratto dai semi della pianta Carthamus Tinctorius, appartenente alla famiglia delle Compositae o Asteraceae, e trova applicazione in diversi settori, tra cui l’industria alimentare, energetica (come biodiesel) e nella produzione di vernici e resine. La pianta, che somiglia a un cardo, prospera nei climi aridi, come quelli dell’Asia meridionale, Cina, India, Iran ed Egitto. Arrivò in Europa tra il V e il XIV secolo ed era coltivato soprattutto per i petali dei suoi fiori, che contengono pigmenti rossi e arancioni che, una volta estratti, erano usati sia in cucina, sia per colorare i tessuti. Con l’avvento dei coloranti sintetici, il cartamo è stato coltivato principalmente per i suoi semi oleosi e come mangime per animali. I semi, infatti, racchiudono dal 30 al 55% di olio e possiedono un elevato valore nutrizionale, composto per il 70% da acido linoleico, per il 10% da acido oleico monoinsaturo e da piccole quantità di acido stearico. La sua composizione, però, varia in base alle varietà selezionate, adattate nel tempo per soddisfare i requisiti specifici dei vari settori di utilizzo. Per l’industria alimentare, si usano le varietà che producono un olio ricco di acido oleico, che aumenta la resistenza all’ossidazione, all’irrancidimento e alle alte temperature. Questa caratteristica lo rende un olio ideale anche per la frittura. Tra tutti gli oli vegetali, inoltre, ha la percentuale più elevata di acido oleico. Al contrario, l’industria delle vernici e delle resine seleziona oli di cartamo ricchi di acido linoleico per le loro proprietà siccative, cioè che accelerano il processo di essiccazione di un liquido. Per questo è particolarmente utile nella produzione di vernici e resine. Infatti, gli oli ricchi di acido linoleico polimerizzano facilmente quando esposti all’aria, formando una pellicola dura e resistente, caratteristica essenziale per i materiali da rivestimento.
Il processo di polimerizzazione è una reazione chimica in cui piccole molecole chiamate monomeri si uniscono per formare molecole più grandi chiamate polimeri. Può avvenire attraverso diversi meccanismi chimici, ma il risultato finale è sempre la formazione di molecole complesse che, nel caso dell’olio di cartamo, trasformano il liquido in una pellicola solida e resistente per formare una copertura protettiva. Un altro aspetto interessante dell’olio di cartamo è il contenuto in CLA (acido linoleico coniugato) utile nella sintesi di integratori che favorirebbero la perdita di peso. Tuttavia, nonostante i tanti studi, la maggior parte delle ricerche si sono svolte in vitro o su animali, quindi non c’è ancora una convalida scientifica sugli effetti benefici di questi integratori nel dimagrimento.
Come si ottiene?
L’estrazione dell’olio può avvenire sia attraverso spremitura, sia mediante estrazione con solventi. Come tutti gli oli di semi, richiede un processo lavorazione diverso a seconda dell’uso che se ne vuole fare. L’olio di cartamo venduto nei negozi di alimenti biologici, ad esempio, è solitamente spremuto a freddo e sottoposto a una raffinazione meno intensa. Questo perché le alte temperature durante la produzione possono alterare il contenuto di acidi grassi polinsaturi, fondamentali per le sue proprietà benefiche. Per preservare queste caratteristiche, l’olio deve essere consumato a crudo, poiché il calore ne causa un rapido deterioramento. Quindi, mentre le varietà destinate all’uso alimentare sono lavorate con maggiore attenzione per mantenere intatti i nutrienti, le versioni per altri usi industriali possono subire processi più articolati. Ma non si butta nulla. Dopo l’estrazione dell’olio dai semi, infatti, ciò che resta, contiene un buon livello di proteine, per questo è recuperato e destinato all’alimentazione del bestiame.
A cosa serve l’olio di cartamo
Secondo le medicine tradizionali cinese e mediorientali, il cartamo possiede proprietà purgative e analgesiche. Per questo motivo era usato per il trattamento dei crampi mestruali, pertosse, bronchite, reumatismi e sciatica. Studi recenti hanno anche evidenziato l’efficacia dell’estratto acquoso dotato di proprietà vasodilatatrici, antipertensive, antiossidanti e neuroprotettive. L’olio di cartamo è dunque usato in diversi ambiti, proprio grazie alle sue particolari caratteristiche. Industria alimentare: si usa come olio da cucina, soprattutto per la preparazione di cibi a crudo o a basse temperature, grazie alla sua ricchezza di acidi grassi polinsaturi, specialmente l’acido linoleico e oleico.
Cura della pelle: è adoperato in cosmetica per le sue proprietà emollienti e idratanti. Aiuta a mantenere la pelle morbida e può essere presente in prodotti come creme, lozioni e oli per il corpo. Nello specifico, possiede anche proprietà antifungine e antinfiammatorie che aiutano a combattere le infezioni del cuoio capelluto come la forfora, leniscono l’irritazione e riducono il rossore e il prurito causati da psoriasi o eczemi. Inoltre, è efficace in caso di dermatite seborroica e, in generale, promuove la salute della cute per una detersione profonda, migliorando la vitalità dei capelli.
Cucina: in alcuni Paesi, è impiegato nelle ricette tradizionali grazie al suo gusto delicato e alle sue proprietà nutritive. È ideale per condire insalate, verdure e piatti freddi. La sua stabilità alle alte temperature lo rende adatto anche per friggere e cuocere, senza alterare il gusto dei cibi.
Ma quanto costa l’olio di cartamo? Il prezzo oscilla, per 500 ml, dai 12 ai 16 euro e lo puoi trovare nelle erboristerie o nei negozi on line.
Come si usa l’olio di cartamo a dieta: gli integratori
L’olio di cartamo è apprezzato in particolare nell’ambito degli integratori alimentari per il contenuto di acido linoleico coniugato (CLA) e altri acidi grassi essenziali. Si tratta di una sostanza nota per i diversi benefici che comporta per la salute, specialmente nella perdita del peso. Alcuni studi, infatti, suggeriscono che il CLA potrebbe influenzare il metabolismo dei grassi, aiutando a ridurre la massa grassa corporea e a promuovere l’aumento della massa magra. Questo avverrebbe mediante l’inibizione dell’enzima lipasi, la cui funzione è l’immagazzinamento dei grassi nelle cellule adipose. Inoltre, l’acido linoleico è essenziale per la salute della pelle e delle membrane cellulari. È anche importante per la funzione immunitaria e la regolazione dell’infiammazione. Negli integratori, l’olio di cartamo si trova spesso sotto forma di capsule che possono contenere l’olio in purezza o miscelato con altri biocomposti per potenziarne i benefici. Si può tuttavia consumare anche semplicemente come olio, aggiungendolo alle insalate o ad altre pietanze, come le verdure o secondi di carne o pesce, per beneficiare direttamente delle sue proprietà nutrizionali. In entrambi i casi, la qualità dell’olio è fondamentale. Si raccomanda di scegliere prodotti provenienti da fonti affidabili e con certificazioni di qualità.
Olio di cartamo: aiuta a dimagrire?
Grazie all’interesse che questa pianta ha suscitato fin dall’antichità, le ricerche scientifiche hanno isolato finora diversi composti bioattivi nei semi di cartamo, tra cui flavonoidi, alcaloidi e acidi organici, che sembrano essere responsabili della maggior parte dei suoi effetti medicinali e delle notevoli proprietà antiossidanti contro i radicali liberi. Uno studio condotto su donne in postmenopausa con diabete di tipo 2 ha indicato che il consumo regolare di olio di cartamo per almeno 12 settimane ha portato a una riduzione significativa dei fattori infiammatori e della resistenza all’insulina. Inoltre, ha mostrato un aumento significativo dei livelli colesterolo “buono” e adiponectina, un ormone che regola il metabolismo dei lipidi e dei carboidrati. Sebbene ci siano indicazioni che l’olio di cartamo possa avere effetti positivi sulla perdita di peso, è importante considerare che questi benefici sono stati osservati principalmente in contesti specifici, come in individui con particolari condizioni di salute. Inoltre, l’olio di cartamo dovrebbe essere consumato come parte di una dieta bilanciata, accompagnata da uno stile di vita sano che includa esercizio fisico regolare. Non esistono alimenti o prodotti miracolosi e non c’è nessuna scorciatoia. Per perdere peso ci vuole una dieta “fatta su misura” da un professionista, pazienza e dedizione. Ci sono certamente prodotti che possono aiutare durante il percorso, ma nulla più. Spesso, infatti, le decantate virtù di un’erba, di un frutto o, in questo caso, di un olio, sono del tutto potenziali poiché la scienza non è giunta a conclusioni definitive.
Controindicazioni
L’olio di cartamo, pur essendo apprezzato per i suoi benefici, può presentare alcune controindicazioni da tenere presenti. Se usato sulla pelle, possono verificarsi reazioni allergiche con eruzioni cutanee e prurito, mentre un eccessivo consumo alimentare può causare disturbi gastrointestinali. Durante la gravidanza e l’allattamento, non ci sono sufficienti studi sulla sua sicurezza, quindi è consigliabile sentire il parere del proprio medico.