a cura di Daniele Particelli (fonte Gazzetta dello Sport)
La camomilla è tra le erbe medicinali più antiche e conosciute in Europa e nel bacino del Mediterraneo, già nota agli antichi Egizi che erano soliti utilizzarla per abbassare la febbre e curare la pelle. Col passare dei secoli, grazie anche alla sua diffusione in Inghilterra e oltreoceano, la sua popolarità come pianta dalle molteplici proprietà non ha fatto che crescere e ancora oggi le due varietà comuni più diffuse, la camomilla tedesca (chamomilla recutita) e la camomilla romana (chamaemelum nobile), vengono utilizzate per estratti, oli e infusi che esaltano le sue proprietà medicinali.
La camomilla è associata da secoli a un effetto calmante e non a caso anche in Italia è piuttosto diffusa la tradizione di concedersi una tazza di infuso di camomilla prima di mettersi a letto. I fiori di camomilla, infatti, contengono azulene, acido salicilico, oleico, stearico e alfa-bisabolo, sostanze che veicolano le proprietà blandamente sedative e calmanti e aiutano a combattere ansia, stress e nervosismo. Uno studio clinico pubblicato nel 2016, finalizzato a studiare gli effetti della camomilla sul lungo periodo, ha messo in evidenza un correlazione tra il miglioramento generale della salute mentale e l'assunzione quotidiana di camomilla.
Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, la camomilla può aiutare in caso di problemi di stomaco e diarrea, soprattutto nei bambini e se assunta in preparati caldi come tè o infusi. Esistono una serie di studi a supporto di questi benefici, anche se la maggior parte di questi si sono concentrati sugli effetti della camomilla contro i problemi digestivi in combinazione con altre erbe.
Negli ultimi anni sono emerse prove secondo le quali la camomilla potrebbe aiutare le persone affette da diabete di tipo 2 e che necessitano di tenere sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue. A rivelarlo nel 2014 è stato uno studio pubblicato sul Journal of Endocrinological Investigation e condotto su 64 persone con diabete mellito di tipo 2, sia di genere maschile sia femminile e di età compresa tra 30 e 60 anni. I pazienti sono stati divisi in due gruppi: 32 di questi hanno assunto infuso di camomilla 3 volte al giorno subito dopo i pasti, mentre gli altri 32 hanno assunto solo acqua. Dopo 8 settimane si è scoperto che la camomilla era stata in grado diminuire in modo significativo le concentrazioni di emoglobina glicosilata, i livelli di insulina sierica, l’insulino-resistenza valutata con modello omeostatico e la malondialdeide sierica.
La camomilla è considerata ancora oggi un potente dermopurificante capace di aiutare la pelle a rigenerarsi e purificarsi dalle tossine. Applicata direttamente sulla pelle, la camomilla contribuisce a rendere il viso più tonico e, secondo una serie di studi pubblicati nello ultimi anni, può rivelarsi un valido aiuto contro piccole ferite e inestetismi, ma anche contro eczemi, eritemi da pannolino, lividi e piccole ustioni.