lunedì 17 giugno 2024

IL SEGRETO PER UNA BUONA MEMORIA?

LIMITARE GLI SNACK POCO SANI

di Eugenio Spagnuolo (fonte Gazzetta dello Sport)

È un dono prezioso che ci accompagna lungo il percorso della vita anche se, col passare degli anni, la memoria può iniziare a giocarci qualche scherzo. Nulla di grave: dimenticare dove abbiamo messo le chiavi o il nome di una persona appena conosciuta è del tutto normale e fa parte del naturale processo di invecchiamento del cervello. E la buona notizia è che possiamo fare molto per ritardarlo e preservare la memoria a partire da piccole cose, come la scelta degli snack tra un pasto e l'altro.

LO STUDIO—  Un nuovo studio condotto da ricercatori del Massachusetts General Hospital suggerisce infatti che le nostre abitudini alimentari, in particolare il consumo di alimenti ultra-processati, finiscono per influenzare in modo significativo la salute del cervello e la capacità di ricordare. Parliamo di quegli alimenti che hanno subito una lunga lavorazione, contengono additivi per migliorare sapore e consistenza e che, generalmente, sono poveri di proteine, fibre, vitamine e minerali e invece ricchi di zuccheri aggiunti, sodio e grassi saturi. Insomma, tutti quei prodotti che vanno dalle bibite gassate alle carni lavorate, fino agli snack salati e zuccherati. Nemici della dieta e anche della memoria, a quanto si legge nell'ultimo numero della rivista Neurology. 

MEMORIA E SNACK—  Lo studio ha coinvolto un campione di oltre 30.000 individui di età pari o superiore a 45 anni, seguendoli per circa 11 anni. I partecipanti sono stati suddivisi in 4 gruppi in base alla quantità di alimenti ultra-processati presenti nella loro dieta quotidiana. I risultati hanno mostrato che le persone con problemi di memoria consumavano una percentuale maggiore di alimenti ultra-processati rispetto a coloro che non mostravano problemi cognitivi. Allo stesso modo, coloro che hanno avuto un ictus durante lo studio rivelavano un consumo superiore di alimenti ultra-processati rispetto agli altri. In concreto, un aumento del 10% nel consumo di snack ultra-processati è stato associato a un rischio maggiore di deterioramento cognitivo del 16%. "I nostri risultati mostrano che il grado di trasformazione degli alimenti svolge un ruolo importante nella salute generale del cervello" spiegano i ricercatori. "Naturalmente, sono necessarie altre ricerche per comprendere meglio quali componenti alimentari o di lavorazione degli alimenti contribuiscono maggiormente a questi effetti". 

DIETA SANA—  Sebbene lo studio non stabilisca una relazione causale tra il consumo di cibi ultra-processati e il declino cognitivo o il rischio di ictus, i dati sembrano sottolineare, in ogni caso, l'importanza di una dieta sana anche nel mantenimento della salute del cervello e delle sue funzioni. 


 

Post in evidenza

IL RICORDO

PAOLO VILLAGGIO Il tre luglio di sette anni fa ci lasciava Paolo Villaggio. Il mitico “Fantozzi” che ha fatto sorridere tante generazioni. U...