a cura di Luana Di Carlo
LGBT è un acronimo di origine anglosassone che tiene insieme le parole lesbica, gay, bisessuale e transessuale. A volte si declina anche come LGBTQIA+, comprendendo le persone che vivono in altre condizioni. Lesbica e gay vivono relazioni affettive, di intimità con partner del proprio sesso biologico.
Bisessuale è la persona che vive relazioni affettive, di intimità e sessuali con partner sia del proprio che dell’altro sesso biologico. Trans: sono persone che, identificandosi con il sesso opposto, desiderano svolgere e svolgono una forma di transizione per modificare le proprie caratteristiche sessuali. Queer è un termine inglese che significa strano, insolito. Veniva usato in passato in senso spregiativo nei confronti degli omosessuali, ma è stato ripreso in tempi recenti in chiave politico/culturale e rovesciato in positivo da una parte del movimento LGBT per indicare tutte le sfaccettature dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale. Infine intersessuale è la persona che nasce con i genitali e/o i caratteri sessuali secondari non definibili come esclusivamente maschili o femminili.
Asessuale: è una persona priva di qualsiasi riferimento a fatti o fenomeni sessuali. Ma la lista è infinita, abbiamo ancora androsessuale, polisessuale, pansessuale, ginosessuale, skoliosessuale ecc. La vera domanda è, perché essere omofobi? È importante ricordare che non si nasce omofobi; lo si diventa attraverso l’educazione, i messaggi, diretti e indiretti, che la famiglia, la politica, la Chiesa e i media, ci trasmettono. Fin da bambini tutti noi acquisiamo convinzioni e valori che ci vengono presentati come assolutamente giusti e legittimi. Molto prima, dunque, di avere una reale comprensione di cosa significhi la parola omosessualità, ereditiamo, da una cultura omofoba, la convinzione che essere gay sia qualcosa di assolutamente sbagliato, innaturale e contrario alle norme del vivere comune. È importante non essere omofobi e accogliere il prossimo così com’è, con tutti i suoi pregi e difetti, che poi, far parte della LGBTQIA+ difetto non è!