Quell’odore di resina, il primo romanzo della poetessa Michela Zanarella, ci porta nel mondo interiore di Fabiola, una giovane donna segnata da difficoltà e inquietudini. Il libro, pubblicato da Castelvecchi, è narrato in prima persona, e si snoda attraverso continui flashback e ritorni al presente, offrendo uno sguardo intimo e coinvolgente sulla vita della protagonista. Tre sono i filoni che si intrecciano nel corso della narrazione: c’è l’amore, la sua mancanza, nelle diverse sfumature che caratterizzano i rapporti di Fabiola, dai genitori agli uomini che attraversano la sua vita. Queste relazioni, talvolta fallimentari ma sempre fondamentali per la sua crescita personale, sono al centro della sua esperienza. C’è poi il desiderio di fuga da un’esistenza insoddisfacente, sia in senso figurato attraverso la poesia, sia in senso letterale con il trasferimento dal Veneto a Roma. Questo viaggio riflette il bisogno di Fabiola di trovare un nuovo inizio e una nuova identità.