(fonte Gazzetta dello Sport)
Campione d’Italia. Per la sesta volta consecutiva, la settima nella storia del club, la Prosecco Doc Imoco Conegliano conquista il tricolore. E lo fa completando il triplete italiano in giro per l’Italia: Supercoppa vinta a Livorno battendo Milano, Coppa Italia conquistata a Trieste bissando il successo su Egonu e compagne e questa sera lo scudetto al PalaWanny di Firenze davanti a 3.500 spettatori.
SCANDICCI-CONEGLIANO 1-3 (25-23, 17-25, 17-25, 21-25)— In gara-4 le campionesse d’Italia subiscono la partenza a tutta di Scandicci, perdono il 1° set, ma rialzano la testa e guidate da Haak trionfano 3-1. Conegliano si conferma club in grado di dominare in Italia: 15° titolo consecutivo (5 scudetti, 5 Coppe Italia, 5 Supercoppe), non perde nel nostro Paese dalla Coppa Italia del febbraio 2019 a Verona. Ora per completare la stagione perfetta l’appuntamento è per il 5 maggio ad Antalya (Turchia) per la finale di Champions League contro il Vero Volley di Paola Egonu.
LA PARTITA— Parte bene Scandicci cavalcando a dovere tutta l’energia di Antropova (7 punti nel 1° set) mentre Conegliano si fa sorprendere dalla partenza a razzo della squadra di Barbolini. Il tecnico modenese si inventa il cambio in battuta Diop per Zhu e la mancina ripaga la fiducia del tecnico con una prima spallata al set (dal 18-18 al 20-18). L’Imoco ha la forza di rientrare ma nel punto a punto finale risolve un ace di Carol. Le ragazze di Conegliano sono delle pantere ferite e al cambio di campo reagiscono confezionando il break dell’allungo con il turno in battuta di Lubian (2 ace). Chiuso il parziale 25-17 Wolosz e compagne non hanno più mollato la presa e anche nel 3° set non hanno lasciato spazio alla Savino del Bene che dopo essersi portata avanti 7-5 a via via ceduto sotto i colpi di Plummer (6 nel parziale) e alla capacità di Conegliano di vincere tutti gli scambi lunghi affidandosi al talento di Haak (13 punti nel 3° set). Ultimo parziale condotto con margine dall’Imoco (15-10 il massimo vantaggio) prima di subire l’ultimo disperato rientro di Scandicci (muro del 20-20 su Robinson). Ma le venete vedono il traguardo e risprintano con Plummer. L’ultimo punto scudetto è un errore al servizio di Antropova.