Vietri sul Mare, annidato nell’angolo più protetto del Golfo di Salerno a 3 km dalla città, si trova all’inizio della Costa d’Amalfi, della quale può considerarsi “la prima perla”.
Un motivo in più per visitarlo questa primavera è 100 Chef per una sera, la cena – evento del 9 aprile organizzata per festeggiare il 60° compleanno dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo, la prima associazione fra ristoratori nata in Italia.
Città della ceramica Dominato dalla svettante cupola maiolicata della seicentesca Chiesa Madre di S. Giovanni Battista, il caratteristico centro storico di Vietri sul Mare si affaccia dall’alto di un terrazzamento roccioso sul mare, da cui spuntano dalle acque i Due Fratelli, scogli ammantati di leggende e simbolo della città. Ad affascinare non sono solo la sua posizione panoramica e il blu del mare dove si rispecchia, ma le ceramiche che lo decorano ovunque e sono la caratteristica unica del posto, testimonianza tangibile di un artigianato che ha radici antiche ed è portato avanti con passione ancor oggi. L’arte della ceramica a Vietri vanta una storia antichissima, dato che la lavorazione dell’argilla nei dintorni di Salerno nasce già nel VI-V secolo a.C., grazie alla presenza di numerose cave che favorirono la nascita di produzioni ceramiche. Vietri è quindi da secoli un importante centro di produzione di ceramiche artistiche e di rivestimento. Fedeli alla loro antica tradizione artigianale, i ceramisti forgiano oggi con maestria le belle ceramiche dai colori vivaci e luminosi, originali nel disegno e nelle forme, assai note in Italia ed apprezzate anche all’estero. Le si scopre girovagando senza fretta nelle pittoresche stradine del centro storico con le facciate delle case decorate da ornamenti e maioliche multicolori e nel centralissimo Corso Umberto I, facendo tappa nelle botteghe dei ceramisti, stracolme dei loro caratteristici manufatti.
Il Museo della ceramica e la Villa Comunale La storia della tradizione ceramistica viene raccontata nell’interessante Museo della Ceramica di Vietri, allestito nella torretta di Villa Guariglia nella frazione di Raito, che raccoglie reperti ceramici dal Settecento alla prima metà del ‘900, sia di stampo religioso che d’uso comune. Altro tesoro cittadino è la Villa Comunale: affacciata su di un panorama stupendo, con viali, fontane, passamano ed altro decorati da maioliche multicolori è uno dei parchi più belli della Costiera Amalfitana. Da visitare anche la Fabbrica Solimene, che opera da più di un secolo nel borgo costiero ed è fra i più noti opifici ancora in funzione. Assolutamente unica la sua struttura, ricoperta di maioliche, progettata negli anni ’50 dall’architetto Soleri. Custodisce all’interno un’importante collezione di ceramiche contemporanee.
Sei incantevoli frazioni Al capoluogo fanno da corona sei incantevoli frazioni, incastonate fra una lussureggiante mediterranea e terrazzamenti dove sono coltivati la vite e gli agrumi. Sulla sottostante spiaggia, ampia ed attrezzata, si trova Marina, con le sue spiagge e la cinquecentesca torre di difesa dai Saraceni. Molina (che prende il nome dall’antica presenza di numerosi mulini) è invece sovrastata dal ponte ad una sola luce costruito nel 1564 da Rainaldo del Lamberto, su commissione del Ribeira, viceré di Napoli. Alle falde dal monte Falerio, il caratteristico borgo di Albori si stringe attorno a una pittoresca piazzetta dove sorge la cinquecentesca Chiesa di S. Margherita di Antiochia, a tre navate decorate con stucchi ed affreschi. Piccoli capolavori d’arte anche a Raito, che si affaccia come un balcone sul golfo di Salerno, la cui chiesa parrocchiale è abbellita da affreschi del Solimena. La frazione di Benincasa è devota a S. Francesco da Paola, la cui immagine è conservata nella Chiesa della Madonna delle Grazie. Infine Dragonea, suddiviso nei borghi di Vallone, Padovani e Iaconti, dove il principe Romualdo Guarna II nel 1100 praticava la caccia al colombo come testimonia una Torre dell’epoca, da cui parte un antico sentiero che porta a Cappella nuova e poi alla sorgente Capo d’acqua, fino ad arrivare a Cappella Vecchia, da cui si ha una stupenda vista su Cetara.
100 Chef per una sera Il 9 aprile si terrà a Vietri la cena - evento organizzata per festeggiare il 60° compleanno dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo, la prima associazione fra ristoratori nata in Italia. Firmata da 100 Chef del gruppo, solo su prenotazione, accompagnata in tutte le portate dal perlage di pregiati Franciacorta, la cena sarà riservata ad un massimo di 1.000 persone. Vietri è stata scelta perché è una Città della Ceramica e vi ha sede anche la storica Ceramica Solimene, che fin dal 1964 produce i famosi piatti del Buon Ricordo che raffigurano la pietanza simbolo di ciascun locale e vengono donati come “Buon Ricordo”, appunto, di un’indimenticabile esperienza culinaria. Di grande suggestione le location dell’evento: Corso Umberto I per gli aperitivi e lo scenografico Lungomare della Rosa dei Venti per la cena. Come da tradizione, i commensali riceveranno, in ricordo di una serata che si preannuncia memorabile, il piatto del 60° dipinto a mano dagli artigiani di Solimene, realizzato in edizione speciale datata e numerata. La cena avrà una finalità benefica, dato che il ricavato (tolte le spese vive) sarà devoluto a due associazioni del territorio (L’Abbraccio OdV e OPEN - Oncologia Pediatrica e Neuroblastoma Onlus) e i ristoratori presteranno la loro opera gratuitamente.