giovedì 4 aprile 2024

TROCANTERITE

COS'E' E LE STRATEGIE PER RISOLVERLA

a cura di Roberto de Filippis (fonte Gazzetta dello Sport)

Per il ruolo che riveste in numerosi movimenti, l’anca è un’articolazione molto importante. Quando è vittima di infortuni la qualità della vita ne risente notevolmente, tanto che può risultare doloroso persino camminare. Ancora più complicato diventa poi svolgere un'attività fisica. La trocanterite (o sindrome del trocantere) è un problema molto fastidioso che interessa proprio la zona dell’anca (anche se non direttamente questa articolazione) e che può essere favorito anche dalla pratica di alcuni sport.

IL RUNNING PUÒ FAVORIRE LA TROCANTERITE—Con il termine trocantere si definisce la sporgenza ossea che si trova lateralmente al femore, all’altezza dell’anca. Su di essa si inseriscono i tendini del medio e piccolo gluteo, che consentono di muovere sia la gamba sia l’anca. Sopra questa sporgenza ossea c’è la borsa sinoviale, che contiene una sostanza (il liquido sinoviale, appunto) che rende più fluido lo scorrimento di tutte le strutture coinvolte nei movimenti dell’articolazione. La trocanterite è un’infiammazione che può interessare i tendini di questa parte del corpo o, eventualità più rara, la borsa sinoviale. All’origine di questa infiammazione possono esserci cause diverse. A volte dipende da una conformazione anatomica particolare, con il trocantere più grande e sporgente della norma. Altre volte, invece, alla base dell’infortunio vi sono posture non corrette, dovute a problemi più o meno comuni, tra cui la scoliosi e la dismetria, ossia la differenza di lunghezza degli arti inferiori. “In alcuni casi, la trocanterite ha cause meccaniche. Per esempio, l’infiammazione sia dei tendini sia della borsa sinoviale può essere favorita anche da sport che comportano movimenti ripetitivi e continui impatti, come il running” aggiunge il professor Antonio Moroni, direttore dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia - Chirurgia di Rivestimento dell’Anca dell’Istituto clinico San Siro di Milano e ordinario di Malattie dell’Apparato Locomotore all’Università UniCamillus di Roma. Inoltre, la sindrome del trocantere può essere la conseguenza di traumi, non necessariamente legati all’attività fisica.

FASTIDI NOTTURNI—  Un’altra possibile causa della trocanterite è uno scarso tono muscolare dei glutei. A determinarla possono essere anche problemi a carico dell’anca, quali artrite reumatoide, artrosi e altre patologie reumatiche, e l’inserimento di una protesi. Il sintomo che contraddistingue la sindrome del trocantere è il dolore, che si manifesta nella parte superiore ed esterna della coscia. Spesso si associa un gonfiore o una rigidità all’altezza dell’anca: più raramente, invece, si avverte anche una sensazione di calore. “È un dolore diverso rispetto a quello articolare dell’anca, che invece di solito è localizzato nella zona dell’inguine e può irradiarsi fino al ginocchio. Il dolore tipico della trocanterite si manifesta infatti di notte se si dorme facendo pressione sul fianco infiammato. A volte, però, si presenta dopo essere rimasti seduti a lungo” precisa il professor Moroni. Più l’infiammazione aumenta, più il problema ha effetti negativi sulla vita quotidiana, rendendo per esempio difficoltoso salire e scendere le scale.

CURE E STRATEGIE—  Oltre a non stare sdraiato sul fianco dolente, per limitare i fastidi chi soffre di trocanterite dovrebbe anche evitare di caricarvi troppo il peso quando è seduto e di indossare vestiti stretti in vita. “Siccome un buon tono muscolare contribuisce ad attenuare l’infiammazione dei tendini, in presenza di sindrome del trocantere è utile rinforzare i glutei con esercizi quali squat e step. Tali esercizi non vanno però svolti in presenza di dolore” raccomanda il professor Moroni. Se all’origine del problema vi sono squilibri nella postura è d’aiuto la ginnastica posturale. Trattamenti utili a ridurre l’infiammazione sono la tecarterapia, le onde d’urto e anche i massaggi: danno, inoltre, sollievo i farmaci antinfiammatori, specie quelli in gel da usare localmente. “Per il loro effetto antidolorifico migliorano la situazione anche gli steroidi, che andrebbero somministrati tramite infiltrazioni ecoguidate. Siccome però gli steroidi possono anche indebolire i tendini, il loro uso va valutato attentamente” sottolinea l’esperto. Per rigenerare i tessuti del trocantere e attenuare l’infiammazione sono utili anche le infiltrazioni di Prp (plasma ricco in piastrine). A meno che la trocanterite non sia l’esordio di un’artrosi dell’anca, l’intervento chirurgico è un’eventualità molto rara.

 

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