a cura di Simone Sandri (fonte Gazzetta dello Sport)
OJ Simpson, uno dei personaggi più controversi della storia dello sport a stelle e strisce, è morto mercoledì all’età di 76 anni. Lo sportivo che ha diviso l’America per decadi aveva un tumore e l’annuncio del suo decesso arriva attraverso un comunicato da parte della famiglia. Un uomo incredibilmente complesso passato dall'essere un idolo assoluto capace di chiudere una straordinaria carriera Nfl per aprirne un’altra altrettanto ricca di successi come attore, commentatore televisivo e uomo immagine di diverse aziende, diventando poi lo sportivo più discusso di sempre dopo la controversa assoluzione nel 1995, nel processo per l’omicidio dell’ex moglie Nicole Brown e del suo partner Ronald Goldman.
RECORD— Una carriera assolutamente straordinaria come running back prima a livello collegiale con Usc, poi nella Nfl, stabilendo record fino a qual momento impensabili (leggendaria la stagione 1973 quando diventa il primo giocatore a mettere a referto più di 2.000 yard su corsa) soprattutto con la maglia dei Buffalo Bills. “Juice” riuscì a reinventarsi anche dopo aver appeso le scarpe al chiodo, facendosi apprezzare sia come attore, soprattutto nella saga della “Pallottola spuntata”, sia come commentatore tv, divenendo anche un volto notissimo in diversi sport televisivi negli States. Ma tutto cambiò per quello che veniva considerato come uno degli ex atleti più affabili e popolari in Usa nel giugno del 1994 quando a Los Angeles vennero assassinati la sua ex moglie insieme al compagno. Diverse prove portarono la polizia a considerare Simpson come il grande sospettato della carneficina e il 17 giugno venne spiccato un mandato di arresto per l’ex idolo di Usc e Bills, Simpson però invece di consegnarsi alle autorità diede vita a un celeberrimo inseguimento a bassa velocità attraverso le autostrade di LA che diventò un vero evento televisivo, tanto da far passare in secondo piano anche gara-5 delle Nba Finals tra i Knicks e i Rockets.
TRIBUNALE— Il processo che vide OJ sul banco degli imputati si chiuse con una controversa assoluzione in un contesto molto particolare per tensioni razziali nella città degli Angeli che di fatto scrisse una pagina indelebile per la giustizia a stelle e strisce. Due anni più tardi Simpson fu poi condannato a livello civile al pagamento di 33.5 milioni di dollari dopo un’azione legale da parte della famiglia di Ronald Goldman. L’assoluzione al celeberrimo processo del 1995, che fu peraltro trasmesso in diretta televisiva e viene considerato da molti esperti come il vero inizio della reality-tv in Usa, non evitò comunque a Simpson la prigione. Nel 2008, infatti, l’ex fenomeno della Nfl venne condannato a 33 anni di reclusione per un tentativo di rapina a mano armata perpetrato nel 2008 insieme ad un complice a Las Vegas. Simpson avrebbe tentato di impossessarsi di articoli sportivi firmati che, secondo l’ex giocatore, appartenevano a lui, irrompendo, appunto insieme a un complice, in una stanza del Cosmopolitan Hotel di Vegas. In prigione nello Stato del Nevada OJ restò per 12 anni prima del rilascio nel 2021. La notizia del suo decesso fa ora calare il sipario sulla saga di un personaggio incredibilmente controverso e discusso che per anni ha diviso l’opinione pubblica americana.