a cura di Davide Cassani (fonte Gazzetta dello Sport)
Prendiamo l’elenco degli iscritti e partiamo dal corridore con il n. 1: Mathieu Van Der Poel. Possibile che un corridore alla sua prima corsa della stagione sia il favorito? La risposta quando si parla del campione del mondo è scontata: sì. Per le classiche di un giorno non c’è corridore migliore, è un vero e proprio fenomeno. Viene da un inverno (nel ciclocross) dove ha perso solo una gara su 14, impressionante. È sì al debutto, ma resta lui l’uomo da battere.
SARONNI— L’ultimo vincitore in maglia iridata è stato Saronni nel 1983, l’ultimo a vincere due Sanremo consecutive Eric Zabel (2000-2001) e mai un corridore al debutto stagionale nella classicissima è riuscito a vincerla. Sarò smentito, ma penso che sia difficile anche per un extra terrestre come MVDP staccare tutti sul Poggio: potrebbe non avere quella marcia in più che lo scorso anno gli permise di andarsene. E se si giocasse tutto in volata? Possibile, lui è anche molto veloce. Philipsen, il suo compagno di squadra, non credo che possa restare con i migliori. Parliamo ora di Pogacar. Se la Sanremo fosse più dura sarebbe il grande favorito ma il Poggio, forse, non è abbastanza ripido per consentirgli di staccare tutti. Lo scorso anno MVDP fece i 3,7 km del Poggio alla media di 39,400. Sì, non mi sono sbagliato, i numeri sono giusti, e sono spaventosi.
SFIDANTE— Pogacar è fortissimo ma non so se avrà la forma e la forza di seminare tutti. E se partisse sulla Cipressa? Del resto alla Strade Bianche si è sciroppato 80 km di fuga solitaria. Vero, ma il percorso è totalmente diverso. Mettiamo che riesca nell’impresa di mollare tutti sulla Cipressa, e dopo? Quando arriverà sull’Aurelia? Dietro ci sarà un gruppo di almeno 60 corridori, 20 dei quali lì solo per tirare a tutta fino all’imbocco del Poggio. E solitamente la media del gruppo per fare quei 8,9 km di Via Aurelia è intorno ai 55 orari. Capite bene che un solo uomo al comando, anche se si chiama Pogacar, non può averla vinta. Però lo sloveno potrebbe attuare un piano: usare tutti i suoi compagni di squadra per “spianare” la Cipressa. Uno dietro l’altro, a tutta. Prima Ulissi, poi Del Toro, subito dopo Wellens infine Hirschi, in testa al gruppo fin dai primi metri della Cipressa. Così, con un gruppo molto più ridotto per l’alta velocità, Pogacar potrebbe avere due possibilità: scattare a due km dalla vetta cercando di portare via un gruppetto oppure giocarsi tutto sul Poggio, con avversari molto più stanchi proprio per la tirata della Cipressa. Quanto dura la salita? Poco più di 9 minuti. E se il ritmo fosse davvero alto faranno molto male a tanti. Alternative ai due? Una è Mads Pedersen, uno dei pochi che potrebbe allungare sul Poggio o vincere in volata, ma pure lui dovrà controllare la posizione del compagno di squadra Milan perché l’italiano sta davvero bene. Difficile che possa resistere sul Poggio ma non impossibile.
L'ITALIANO— Metto anche Ganna tra i possibili favoriti perché credo che si sia preparato bene alla Tirreno Adriatico. Cosa dovrebbe fare per vincere? Aspettare gli ultimi 2 km di corsa, quando si torna sulla via Aurelia dopo la discesa del Poggio con una stoccata delle sue. E Bettiol? Sicuramente sta bene e la Sanremo la conosce alla perfezione. Qualche anno fa tentò un allungo nel finale, potrebbe riprovarci. Occhio anche al campione europeo Laporte: corre per la Visma e loro vincono quasi sempre. Soprattutto corse a tappe ma anche classiche di un giorno. L’ultima volata di gruppo (non molto numeroso) è del 2016: vinse il francese Démare. Chissà se ne rivedremo una. Potrebbe succedere, ma Mohoric ci proverà in discesa e Ganna poco dopo, con Mads Pedersen che cercherà di riprendere tutti con Jonathan Milan a ruota. Ci riuscirà? Forse in queste ultime due frasi ho combinato speranze e sogni ma vorrei tanto che a vincere fosse un italiano.