di Furio Zara (fonte Gazzetta dello Sport)
Ultimo venne il fisco: è la vita che entra in tackle a tradimento. Debiti, conti in rosso, creditori alla porta, pignoramenti, pegni, case bloccate, portafogli vuoti, avvocati d’assalto, tribunali all’orizzonte. Calciatori senza un soldo, dopo una vita passata a guadagnarne un botto. Ricchi, ricchissimi, praticamente in mutande. Il domani non è più un’ipotesi, ma un’ipoteca. Ad aggiungersi alla lista ora c’è Cafu, monumento della Seleçao, campione del mondo nel 2002, ex Roma e Milan, uno dei più forti terzini della storia del calcio. Il viale del tramonto del brasiliano è uno scivolo che l’ha condotto sul lastrico, prima un po’ alla volta - già un paio d’anni fa giravano notizie poco rassicuranti sulla sua situazione finanziaria - e poi in un colpo solo. Ora la sua villa da 7,4 milioni verrà messa all’asta. Il motivo? Pendolino Cafu deve a banche e creditori più di 3,3 milioni di euro.