(fonte Gazzetta dello Sport)
Il guaranà è una pianta rampicante originaria della foresta amazzonica, un arbusto da secoli considerato un elisir di lunga vita dalle tribù Indios, a cominciare dai Guaraní che ancora oggi sono distribuiti tra il sud del Brasile, il Paraguay e l'Argentina. La Paullinia cupana, questo il nome scientifico del guaranà, produce un frutto che può contenere da uno a tre semi e sono proprio questi, ricchi di caffeina, a vantare le tante proprietà apprezzate da tempo immemore.
COME SI MANGIA IL GUARANA’- I semi di guaranà sono ricchi di guaranina, una sostanza chimicamente identica alla caffeina isolata per la prima volta nel 1826, e proprio come accade per i chicchi di caffè anche i semi di questo arbusto non possono essere consumati così come vengono rimossi dal frutto. Occorre essiccarli e macinarli prima di impiegarli nella produzione di bevande dalle tante proprietà.
La guaranina, una volta assunta, agisce stimolando il sistema nervoso centrale, il cuore e i muscoli e proprio per questa viene considerata un ottimo aiuti per stimolare la concentrazione e ridurre l’affaticamento fisico e mentale. L'assunzione di guaranà, però, aiuterebbe anche il sistema digestivo grazie alla sua capacità di aumentare la secrezione gastrica ed esercitare un leggero effetto diuretico.
Negli ultimi anni il guaranà si è imposto anche in occidente per combattere la pressione bassa e la sindrome da fatica cronica, ma anche per aumentare il desiderio sessuale e come valido supporto contro diarrea, febbre, mal di testa e dolori articolari. È molto frequente trovare il guaranà anche tra gli integratori alimentari che dovrebbe aiutare a perdere peso.
LA QUANTITÀ DI GUARANÀ DA ASSUMERE— Ad oggi la scienza sostiene che l'assunzione di guaranà sia sicura negli adulti, a patto che non venga superata la quantità di 400 milligrammi al giorno. Superata questa soglia potrebbero emergere effetti collaterali comuni alla caffeina come insonnia, irrequietezza, nervosismo, aumento della frequenza cardiaca e anche della respirazione e della pressione. Anche per questo motivo, nonostante i tanti benefici che possono portare, l'uso dei prodotti contenenti guaranà resta sconsigliato per chi soffre di ulcere gastriche e intestinali, ma anche di ipertiroidismo, ipertensione e aritmie. Le donne in gravidanza o in allattamento dovrebbero limitare il quantitativo massimo di guaranà a 200 milligrami al giorno secondo il parere dell'EFSA, la European Food Safety Authority.