mercoledì 28 febbraio 2024

SOFFRI SPESSO DI CRAMPI?

DA COSA DIPENDONO E COME SI CURANO

di Roberto de Filippis (fonte Gazzetta dello Sport) 

I crampi non discriminano: possono colpire chiunque, indipendentemente dall’età e dal livello di forma fisica. Infatti, nonostante nel 40% dei casi a esserne vittima siano persone con più di 50 anni, possono interessare anche individui più giovani. Non fanno eccezione gli sportivi, nemmeno quelli d’élite. Per quanto spesso non debbano destare preoccupazione, i crampi però possono essere molto dolorosi.

I CRAMPI E LO SPORT—  Il crampo è una fitta intensa che si manifesta con una contrazione veloce, improvvisa e involontaria di un singolo muscolo o di un gruppo di muscoli. È tutt’altro che raro che questo problema si presenti durante o poco dopo aver terminato un allenamento o una gara. Il dolore che si scatena, che può durare anche qualche minuto, è così intenso da impedire l’uso del muscolo che ne è vittima, costringendo a interrompere l’attività fisica. Se i crampi si manifestano mentre si pratica sport, potrebbero essere causati, oltre che da una ridotta idratazione e da un insufficiente apporto di sali minerali, anche da una scarsa qualità dei gesti tecnici, da un’imperfetta coordinazione o dall’eccessiva stanchezza. “Quando un atleta ha spesso i crampi durante l’attività fisica, oltre a idratarsi a dovere dovrebbe lavorare per perfezionare l’esecuzione dei gesti tecnici, prestare più attenzione al riscaldamento e svolgere attività di mobilizzazione articolare e stretching. Infatti, pur non essendo una patologia i crampi possono favorire gli infortuni e perciò vanno gestiti nel migliore dei modi” sottolinea la dottoressa Michela Galizzi, fisioterapista coordinatrice dei Punti Raf First Clinic di Milano e fisioterapista ufficiale delle Forze Speciali Svizzere (Ksk).

I CRAMPI DI NOTTE—  Se si è vittima di un crampo è bene interrompere l’allenamento, massaggiando il muscolo coinvolto per rilassarlo e svolgendo esercizi di stretching per allungarlo. I crampi subentrano quando non si è ben idratati o per stanchezza muscolare, per questo è facile che colpiscano chi fa sport di endurance o chi non riposa adeguatamente tra un allenamento e l’altro. “In inverno si è a rischio crampi se non ci si ripara bene dal freddo, in estate se si pratica sport nelle ore più calde della giornata. Le possibilità di esserne vittima aumentano, inoltre, se si fa attività fisica subito dopo aver mangiato, quindi in piena fase digestiva” aggiunge la dottoressa Galizzi. I crampi non si manifestano però solo durante o dopo l’attività fisica. Per esempio, molto comuni sono quelli notturni, che tendono a colpire il polpaccio e i muscoli flessori delle dita del piede. In questi casi il dolore è così intenso da svegliare dal sonno e per farlo passare è necessario portare il piede in flessione dorsale o alzandosi in piedi o spingendo con le mani l’estremità nella posizione opposta a quella forzata dal crampo. Per prevenire i crampi notturni è utile fare una passeggiata, usare la cyclette e fare qualche esercizio di stretching prima di andare a letto. Anche chi mantiene a lungo alcune posizioni, come quella seduta alla scrivania davanti al computer, è più a rischio di crampi alle gambe. In questi casi, è consigliato fare delle pause e muoversi.

ATTENZIONE AL FUMO E AL CAFFÈ—  Chi soffre spesso di crampi dovrebbe consultare il medico, descrivendo accuratamente le caratteristiche del problema (durata, frequenza, sede e circostanze in cui si manifesta). Queste indicazioni sono infatti fondamentali per una diagnosi precisa. “Per esempio, può essere confusa con i crampi la cosiddetta ‘sindrome delle vetrine’ che, dopo aver camminato un po’, comporta un dolore alle gambe simile a un crampo, che scompare se ci si ferma e si ripresenta quando si riprende a muoversi. Tale fastidio ha però un’origine diversa, perché può essere causato o da problemi vascolari o da una stenosi del canale vertebrale” spiega la dottoressa Galizzi. Le principali cause dei crampi sono una scarsa idratazione, un’eccessiva sudorazione, l’uso di farmaci che disidratano, come i diuretici, e il consumo eccessivo di alcol. A favorirli possono essere la rigidità o la debolezza muscolare. Tra i fattori di rischio ci possono essere anche il fumo, che riduce la vascolarizzazione dei muscoli, e un eccessivo consumo di caffè, che aumenta la diuresi e stimola il sistema nervoso centrale. “Soprattutto in ambito sportivo, dietro consiglio medico, può essere indicata l’integrazione di minerali quali potassio, magnesio e calcio” conclude l’esperta.

 

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