di Federico Mereta
Ci difende dalle infezioni. Regola le nostre reazioni. Ci permette di attivare i sistemi protettivi per l’organismo grazie allo stimolo offerto dai vaccini. e fa tante, tante altre cose. Il sistema immunitario, quel complesso puzzle di fattori che contribuiscono al nostro benessere, va preservato. Ed aiutato, offrendo quello di cui ha bisogno per operare al meglio, ricordando che deve essere sempre il medico ad entrare in gioco quando ci sono problematiche specifiche. Col tempo, infatti, normalmente le nostre difese tendono a farsi sempre meno efficaci.
Come il cuore, il cervello, i reni, così col tempo invecchia anche il sistema immunitario, che ha appunto il compito di individuare virus e batteri prima possibile e difendere il corpo dalle infezioni. Il fenomeno viene definito immunosenescenza. Pensate che secondo alcuni studi scientifici, già a partire dai 25 anni possono esserci segnali di un calo della reazione difensiva, che quindi non riguarda solamente gli anziani. Il risultato di questo processo diventa una ridotta capacità di rigenerazione delle cellule del sistema immunitario che sono anche meno pronte a trasformarsi in quelle che più servono, con ripercussioni sull’efficacia della risposta. Come detto, il medico deve indicare come far fronte alla situazione. ma ci sono alcune semplici regole che possiamo tenere presenti. Soprattutto a tavola. Ma non solo.
Consigli generali? Variamo spesso i cibi e ricordando che le vitamine idrosolubili, come la vitamina C e tutte quelle del gruppo B (per esempio la B6 e la B12) e i carotenoidi da cui origina la vitamina A sono delicate. Quindi se gli alimenti stanno in acqua, vengono cotti a lungo, rimangono per giorni esposti alla luce, progressivamente questi componenti si perdono. Cerchiamo quindi di scegliere cibi freschi, da consumare rapidamente dopo l’acquisto, ricordando che frutta e verdura andrebbero mantenuti interi in aree fresche e poco illuminate. Non si deve poi dimenticare che anche le sostanze potenzialmente utili per le difese immunitarie, come zinco, selenio o ferro, purtroppo risentono della contemporanea assunzione di altri composti.
Ecco i consigli:
Muoversi regolarmente. Se gli eccessi sono pericolosi, perché possono creare uno stress che certo non aiuta le difese immunitarie, la regolare attività fisica ha un impatto indiretto anche sulle difese immunitarie. Favorisce la produzione di endorfine, che in qualche modo agiscono contrastando ansia e umore cupo che incidono negativamente sulle difese. E più in generale aiuta a contrastare il sovrappeso e a controllare il metabolismo, aiutando il benessere.
Dormire bene. Si dice spesso che un buon riposo è alla base del benessere. Questa regola, se si rispettano le necessità dell’organismo sia in senso quantitativo che qualitativo (anche la qualità del sonno è importante) vale in particolare per il sistema immunitario. Quando si riposa, infatti, il corpo fa “pulizia” e rigenera le proteine, che sono poi alla base della formazione degli anticorpi. Inoltre, anche il processo infiammatorio, che ovviamente entra in gioco nella risposta immunitaria, risente del sonno.
Non solo vitamina C. La vitamina C, contenuta soprattutto in frutta (agrumi in testa con i kiwi) e verdura fresca, favorisce la prevenzione dalle infezioni attraverso il miglior funzionamento delle difese immunitarie. Ma non dimenticate mai che è dall’azione combinata di diverse vitamine che si creano i maggiori effetti sulle difese. Pensare ad esempio alla vitamina A, che in qualche modo entra nella protezione dalle infezioni oltre a favorire il benessere di mucose e pelle. ne sono ricchi gli alimenti arancioni dalle carote fino alla zucca, oltre a frutta a verdura.
Oligoelementi da non dimenticare. Si parla spesso di zinco e selenio quando si pensa al sistema immunitario. Ed in effetti, oltre a favorire il benessere metabolico, lo zinco può aiutare a contrastare l’invecchiamento indotto dai radicali liberi ed ha un’azione che può aiutare nelle difese. A tavola lo trovate soprattutto nel pesce, nelle carni, nei legumi, nella frutta secca, nel cioccolato fondente. Nei semi e nei legumi, oltre ad altri alimenti, sono contenute quantità più significative di selenio, che può influire positivamente sulla produzione di anticorpi ad azione difensiva.
Occhio all’anemia. A volte non ci riflettiamo. ma perché le cellule e gli apparati del corpo funzionino al meglio, occorre che ci sia ossigeno a sufficienza. E sono i globuli rossi del sangue a trasportarlo, attraverso l’emoglobina che per formarsi ha bisogno di ferro. Quindi, se abbiamo limitata disponibilità di ferro, ricordiamo che gli alimenti di origine animale possono offrire ferro facilmente assimilabile rispetto a quello che giunge dai cibi di natura vegetale, come spinaci o cavolini di Bruxelles.
Il consiglio finale
A volte dimentichiamo che il corpo ed il sistema immunitario hanno necessità di una psiche “serena” per lavorare al meglio. Lo stress, con gli ormoni che vengono prodotti in particolare se lo stato di tensione emotiva è cronico, può influire negativamente su questa situazione, riducendo la risposta infiammatorie e le capacità di difesa dell’organismo. Per questo, in chiave di prevenzione, mettete in atto contromisure specifiche per lo stress: yoga, pilates, meditazione, mindfulness o più semplicemente incontri con gli altri possono aiutarci a sentirci meglio. E a far lavorare meglio le difese immunitarie.