venerdì 12 gennaio 2024

INTERVISTA AD ARIANNA QUICI

RIVOLUZIONARIO E’ IL CORAGGIO 

a cura di Angela Caputo 

Quali sono i valori che vorresti trasmettere a chi legge “Rivoluzionario è il coraggio”? Credi che sia un libro da definire come manuale per migliorare la propria vita trasformando i dolori in situazioni positive per sé stessi e gli altri ? Spesso inconsapevolmente tendiamo a perdere un po’ di vista uno dei più grandi valori in assolutoche possediamo, che è la vita stessa, dandola quasi per scontato o persino trascurandola. 

Partiamo da un presupposto importante, affinché sia più semplice comprendere. La vita è fatta di sofferenze, la sofferenza è oggettiva, esiste, non possiamo escluderla dall’ordinario e eventi avversi come malattie o morte basterebbero di per sé per comprendere che la sofferenza c’è e si vive. Ciò che invece non è accettabile vivere o subire è tutta quella sofferenza che la nostra mente è in grado di creare inutilmente di fronte alle avversità o agli ostacoli. Ciò che ogni essere umano può imparare a fare è darsi la possibilità di iniziare a vedere le cose che ci accadono in maniera diversa dal consueto, ad avere una visione più chiara e consapevole per poter così cogliere negli ostacoli l’opportunità che gli ostacoli stessi nascondono, trasformando le sofferenze in forza.

Questo è sicuramente un libro forte, con contenuti a volte scomodi, ma molto reale. La sofferenza può così essere per ognuno una vera e propria scuola, ma soltanto se siamo disposti ad imparare attraverso di essa. Se volessi definire questo libro, lo definirei come un manuale psicologico -formativo per imparare ad accettarsi, ad amarsi per ciò che siamo realmente. 

Chi è Arianna Quici oltre il suo impegno come dottoressa, psicologa, autrice? Sotto l’aspetto più personale puoi dire qualcosa di te? I tuoi hobby, le tue letture, i tuoi film preferiti.

Arianna è sicuramente tante cose, non ama definirsi e ogni giorno sceglie di essere ciò che è e di diventare ciò che vuole diventare. È sicuramente una giovane donna coraggiosa, determinata, ambiziosa e sognatrice, che vuole lasciare un’ impronta nelle vite degli altri, vuole donarsi, accogliere chi ha necessità e soprattutto vuole essere una guida per l’altro e un riferimento da seguire, poiché come spesso dice: “Le persone hanno bisogno di incontrare qualcuno che si accorga della loro bellezza interiore e gliela comunichi con stupore, affinchè possano un giorno esprimerla nel loro meglio, indipendentemente dal loro stato di salute”. 

Non si stanca mai di apprendere e di migliorarsi sia umanamente che in termini di competenze, ama le Neuroscienze, la Psicologia, la formazione e l’arte in ogni sua libera espressione, soprattutto nell’arte utilizzata come strumento nei contesti di cura. L’ultimo libro che ha amato leggere è: “LE VOSTRE ZONE ERRONEE Guida all’indipendenza dello spirito di Waine w.Dyer, un libro atipico e affascinante per guidare le persone a superare i propri limiti per realizzare i propri sogni ed essere felici.  Le piacciono molto le storie personali degli esseri umani, le storie di successo, perché in esse trova sempre qualcosa da imparare, sono per lei motivo di grande motivazione, ma anche di insegnamento, e potrebbe citarne tantissime, come ad esempio la storia del grandissimo Pelé, raccontata nel Film Pelé: “Birth of a Legend”. Ogni storia ha sempre qualcosa da insegnare a qualcuno e ogni storia  di successo ci mostra quanto non conti tanto dove nasciamo e come nasciamo, ma conta semplicemente il fatto che siamo nati. Arianna ha varie passioni nella vita, ma la sua più grande passione è la vita stessa e voler rendere  questa unica  esistenza straordinaria. ​

C’è un aspetto del tuo libro che mi ha molto colpito, esattamente quando affermi che le malattie rare sono, appunto, rare. Alcune colpiscono una persona su centomila, altre su un milione, altre sono ancora più rare. È un dato di fatto triste ma va detto. Solo che sono tante e i malati rari sono molto frequenti, anche se quasi mai uguali l'uno all'altro. Dei malati rari purtroppo si parla poco, se non in determinate occasioni o comode circostanze e quasi mai si parla del loro infinito potenziale o del loro coraggio, ignari dell’immenso mondo che si muove alle spalle della società “normale”. In che modo il tuo libro può aiutare sia coloro che ne sono affetti sia i cosiddetti soggetti normali. Che poi, parliamoci chiaro, la normalità è un concetto molto ambizioso e forse nemmeno esiste .....

Questo libro vuole essere di supporto sia a coloro che sono affetti da una malattia rara e sia ai non, vuole   comunicare   di   quanto   sia   possibile   realizzare   i   nostri   progetti   e   la   nostra   vita, indipendentemente da una condizione di disagio, che quotidianamente affrontiamo, scegliendo così   di   viverci   bene   nonostante.   Vuole   dare   la  possibilità   a   tutti   di   comprendere con consapevolezza, che non avremmo un’altra esistenza a disposizione per dimostrare a noi stessi quanto amore abbiamo da dare e quanto diritto abbiamo di riceverlo. Un grande Filosofo, Epitteto, ci insegna che la malattia è un limite del corpo, ma non necessariamente della nostra volontà a meno che non sia la volontà stessa a scegliere che lo sia. Se iniziassimo a pensarla così per tutte le cose che ci accadono, troveremmo limiti alle cose, ma non a noi stessi. Questo per dire che ognuno di noi è un essere unico e straordinario e ognuno di noi  può con coraggio trasformare la propria vita e renderla straordinaria. Sul concetto di diversità e normalità, nel mio libro dedico proprio un capitolo dal titolo: “Ripensare la diversità – diversi o normali?” ,dove emerge chiaro e netto il concetto che non c’è diverso, non c’è normale, esiste semplicemente la nostra unicità e il nostro potenziale e che se proprio vogliamo davvero definire qualcuno, definiamolo nella sua totale unicità, senza ancorarci più a quelli che sono gli stereotipi standard di pregiudizio, tanto vecchi ormai quanto blasfemi, ma ripensiamo la diversità con un punto di vista migliore per tutti.

Hai progetti in particolare per il 2024?

Si, Progetti ne ho da costruire e realizzare, sia a breve che a lungo termine. Per questo meraviglioso 2024 ho intenzione di realizzare tre obiettivi importanti.  Diventare Arteterapeuta, istituire un tavolo tecnico regionale malattie rare per la tutela dei diritti e scrivere un secondo libro. 

Chi ha intenzione di seguirti dove può trovarti nei social? 

Tutti coloro che vorranno seguirmi potranno farlo attraverso i canali social : Instagram, Facebook e

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Tutti coloro che vorranno sostenere anche AMOUR APS ETS, conoscere il nostro fine, i nostri

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può seguire le nostre pagine  Facebook  ed Instagram e visitare, consultare il sito web.

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