a cura di Marta Elena Casanova (fonte Tgcom)
Con L’ombra della solitudine ( Marsilio), Paolo Roversi torna a raccontare ai suoi lettori le vicissitudini di Enrico Radeschi, il giornalista di cronaca nera milanese, sempre in sella al suo giallone, una Vespa del 1974.
Un romanzo avvincente, che segue le indagini dell’intraprendente giornalista e hacker, il libro presenta una trama intricata che coinvolge un omicidio misterioso e un clamoroso assalto a un furgone portavalori, con l’aggiunta di elementi molto personali che riguardano la stessa vita di Enrico, che rendono la storia ancora più avvincente. Roversi ha creato un protagonista, Enrico Radeschi, che è allo stesso tempo scanzonato e abile, ma anche costretto a confrontarsi con sfide personali e un passato oscuro. Il suo fedele compagno di avventure, il Danese, e del nuovo personaggio, la giovanissima hacker Liz, contribuiscono a creare un team eclettico e affascinante.
Il contesto della gelida Milano di febbraio e le strade trafficate della metropoli offrono uno sfondo suggestivo alle indagini di Radeschi. mantenendo il fiato sospeso attraverso colpi di scena incalzanti e atmosfere dense di suspense.
L’autore non si limita a un mero giallo, ma approfondisce anche aspetti più profondi della vita e della natura umana. Radeschi ha infatti a che fare con una perdita molto personale, una perdita a cui dovrà dare una spiegazione, aiutando e facendosi aiutare dall’amico, anche se spesso non sembra tale, il vicequestore Loris Sebastiani. La perdita, l’inganno e la maturità del protagonista aggiungono un livello di profondità alla trama, mentre le riflessioni di Radeschi sulle relazioni umane e l’importanza degli animali aggiungono un tocco di umanità.
L’ombra della solitudine si distingue per il suo mix di crime, tensione e ironia, offrendo al lettore un’esperienza coinvolgente e riflessiva. La compassione verso le fragilità umane e la riconoscenza verso gli amici animali contribuiscono a rendere questo romanzo un’opera che lascia un’impronta duratura.