giovedì 18 gennaio 2024

ERNIA DEL DISCO

CAUSE, SINTOMI E COME CURARLA

di Roberto de Filippis (fonte Gazzetta dello Sport)

L’ernia del disco è un problema molto fastidioso, che può rendere complicato non solo praticare attività fisica, ma anche svolgere numerose mansioni quotidiane. Se la situazione non è particolarmente seria, all’inizio sono da privilegiare terapie conservative. Qualora però i trattamenti non sortiscano i risultati sperati è necessario sottoporsi a un intervento chirurgico. Per fortuna, le tecniche che si usano oggi sono sicure, poco invasive e consentono di riprendere a praticare sport dopo non molto tempo.

GLI SPORT CHE LA FAVORISCONO—Il disco vertebrale è una struttura posizionata fra una vertebra e l’altra con la funzione di cuscinetto ammortizzatore. Al centro è costituito da una sostanza fluida, il nucleo polposo, che è racchiuso dall’anello fibroso, che invece è rigido. Per varie cause, tale anello può indebolirsi fino a rompersi, con la conseguente fuoriuscita del nucleo polposo; l’ernia del disco consiste proprio nella fuoriuscita del nucleo dalla propria sede. A provocarla possono essere l’usura conseguente a sforzi ripetuti, posture scorrette, sovrappeso, sedentarietà e un eccesso d’attività fisica. Altri fattori di rischio sono la familiarità, la gravidanza e il fumo. “Hanno più probabilità della media di sviluppare ernia del disco le persone che praticano sport molto traumatici per la colonna vertebrale, quali il golf, il tennis, la pallavolo, il basket, l’equitazione e il football americano, che sollecita soprattutto il tratto cervicale della colonna” avverte il dottor Carlo Alberto Benech, responsabile del Centro di Chirurgia Robotica Vertebrale della Clinica Humanitas-Cellini di Torino. Ci sono però anche sport, in particolare il nuoto, che hanno effetti positivi sulla colonna vertebrale.

SINTOMI E DIAGNOSI—  Dopo la rottura dell’anello fibroso, il nucleo polposo fuoriesce e, se tocca una radice nervosa della colonna vertebrale, si avverte dolore. A seconda della radice nervosa compressa, i fastidi si manifestano in parti del corpo diverse. In caso di ernia cervicale il dolore può interessare una delle due braccia, in caso di ernia lombare una delle due gambe e in caso di ernia cervicale con compressione midollare tutti e quattro gli arti. Il dolore può essere associato a un disturbo della sensibilità (formicolio). Se il nervo è molto compresso si possono avere anche difficoltà di movimento dell’arto a cui è collegato. “In circostanze per fortuna molto rare, se esce l’intero nucleo si può essere impossibilitati a muovere entrambe le gambe e possono manifestarsi anche problemi agli sfinteri, con incontinenza sia urinaria sia fecale” aggiunge il dottor Benech. Per confermare una sospetta ernia del disco è necessario sottoporsi a una risonanza magnetica, a cui abbinare eventualmente un’elettromiografia, esame grazie a cui si può stabilire quanto un nervo sia danneggiato.

L'INTERVENTO È SICURO—  Una volta diagnosticata l’ernia del disco, inizialmente è prescritta una terapia conservativa a base di antinfiammatori o cortisonici, da associare a fisioterapia, ozonoterapia o infiltrazioni peridurali. Se nell’arco di 3 mesi la situazione non migliora è necessario sottoporsi a un intervento chirurgico, che è indispensabile anche quando le ernie che provocano deficit neurologici non finiscono di causare problemi entro 40 giorni. L’operazione consiste nella rimozione del frammento di nucleo fuoriuscito che comprime il nervo, per il quale è necessaria solo una piccola incisione. Dopo tale intervento bisogna attendere da 15 a 30 giorni prima di tornare al lavoro, mentre occorre aspettare 3 mesi prima di riprendere l’attività sportiva. Il rischio di recidiva dell’ernia del disco è intorno al 10%. Per evitarlo, in alcuni casi è indicata l’artrodesi vertebrale, operazione che prevede la stabilizzazione della vertebra con viti e barre. “Entrambi gli interventi, specialmente se eseguiti con la chirurgia robotica, sono sicuri e poco invasivi” rassicura il dottor Benech. Terminato il periodo di recupero, si può tornare a praticare qualsiasi sport. Per evitare ulteriori problemi alla colonna vertebrale è importante seguire stili di vita corretti e mantenere un buon tono muscolare del busto (core), così da proteggere il disco operato da traumi.

 

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