lunedì 18 dicembre 2023

MEDICI E VETERINARI SCIOPERO DI 24 ORE

DA QUESTA MATTINA SCIOPERO SANITA'

(fonte Gazzetta dello Sport)

La giornata odierna, lunedì 18 dicembre, si preannuncia molto difficile per la sanità pubblica. Dopo lo sciopero di 24 ore del 5 dicembre scorso, oggi a incrociare le braccia sono medici, veterinari, farmacisti, psicologi, biologi e dirigenti sanitari del comparto pubblico in un'agitazione di 24 ore indetta da Aaroi-Emac, Fassid (Aipac-Aupi-Simet-Sinafo-Snr), Fvm Federazione veterinari e medici e Cisl medici.

MEDICI E VETERINARI SI FERMANO PER 24 ORE - I sindacati che hanno proclamato la mobilitazione parlano chiaro: fermarsi per 24 ore, e provocare disagi in tutto il Paese, da nord a sud, sarà "indispensabile per dare un messaggio chiaro alla politica di governo: il SSN ha bisogno di aiuto. La Legge di Bilancio non lo aiuta affatto. Lo sciopero è l’estrema ratio a cui ricorrere per reclamare il diritto pubblico alla salute garantito da personale pubblico".

La sanità pubblica, spiegano le sigle sindacali in una nota ufficiale, ha bisogno di personale e il governo non sta facendo abbastanza per far fronte a questa emergenza che è sempre più sotto gli occhi di tutti: "Il governo centrale scaccia dal pubblico impiego i professionisti di cui la Sanità Pubblica ha bisogno, nel silenzio assordante delle Regioni, che per mantenere i loro sistemi sanitari dovendo ricorrere a cooperative e gettonisti vari dovranno aprire voragini nei loro bilanci". Una immagine relativa allo sciopero dei medici all'ospedale Monaldi di Napoli, dove alcuni camici bianchi e anestesisti risultano essere comunque in servizio, 16 dicembre 2015. ANSA/ CESARE ABBATE

LE CONSEGUENZE DELLO SCIOPERO DI 24 ORE—  Stime degli stessi sindacati alla mano, in queste 24 ore si prevede il blocco delle prestazioni anestesiologiche, con paralisi delle sale operatorie e fino a 25mila interventi chirurgici in elezione saltati, dei percorsi prechirurgici, degli ambulatori di terapia del dolore e di tutte le consulenze differibili. Stop anche alle prestazioni di radiologia diagnostica, interventistica e ambulatoriale, della diagnostica di laboratorio, delle prestazioni psicologiche nei consultori, nelle neuropsichiatrie infantili, nei centri di salute mentale, delle prestazioni farmaceutiche in ospedale e sul territorio, dei servizi di igiene e sanità pubblica.

La mobilitazione riguarda anche i veterinari del Servizio Sanitario Nazionale e questo si tradurrà in un blocco dei mercati di import-export di derrate alimentari, delle macellazioni e delle forniture di carni e prodotti ittici. Anche i tempi di attesa nei pronto soccorso d'Italia potrebbero aumentare in queste 24 ore per tutti i codici minori differibili. L'evento principale di questa mobilitazione è previsto per le 11.00 di oggi davanti al Ministero della Salute a Roma, dove 100 medici si riuniranno in un presidio alla presenza dei presidenti e segretari nazionali delle sigle che hanno proclamato lo sciopero, mentre in tutta Italia sono previsti sit-in, incontri intersindacali e conferenze stampa per sensibilizzare e portare all’attenzione dei governi regionali la grave situazione di crisi del Servizio Sanitario Nazionale, dall'Abruzzo alla Basilicata, dall'Emilia-Romagna alla Puglia e la Sicilia.

COSA CHIEDONO I SINDACATI—  Lo sciopero di 24 ore è legato all'ultima legge di bilancio messa a punto dal governo di Giorgia Meloni che, secondo i sindacati che hanno indetto la mobilitazione, non farebbe abbastanza per risolvere la crisi della sanità pubblica. Nello specifico, secondo le sigle che hanno aderito allo sciopero, la Legge di Bilancio 2024 non sblocca il tetto alle assunzioni di nuovo personale, non contiene le misure necessarie per stabilizzare i precari della Sanità, non finanzia a sufficienza i prossimi rinnovi contrattuali, non mantiene le promesse sulla valorizzazione extracontrattuale della specificità dei sanitari, non rimuove l'iniquo differimento della restituzione del TFS di chi va in pensione e, soprattutto, favorisce la fuga dal lavoro del pubblico impiego e le cooperative, aumentando così i medici gettonisti.

 

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