Dal taglio perfetto di un abito, all’incisione “a regola d’arte” di un gioiello, passando da un mobile capolavoro di design o un infisso in legno senza difetti: l’artigiano parla sempre più la lingua del lusso. Sono una realtà in costante aumento infatti le imprese artigiane che operano nel luxury sia con un marchio proprio sia realizzando prodotti per brand nazionali e internazionali.
Il settore del lusso è infatti quello dove si esprime al meglio la creatività e l’innovazione proprie del mondo artigiano, che danno vita a oggetti ispirati alle tradizioni produttive dei territori italiani ma anche pieni di elementi contemporanei e innovativi per quanto riguarda i materiali e il processo produttivo, sempre più spesso orientato alla sostenibilità.
L’eccellenza della produzione artigiana nasce dal connubio tra l’unicità delle competenze dell’antica tradizione produttiva italiana e la capacità di innovarsi e rinnovarsi per dare vita a soluzioni d’avanguardia e su misura per le richieste del mercato. Basti pensare alle imprese artigiane del settore alimentare dove l'Italia la fa da padrona grazie a un patrimonio di prodotti con marchi di qualità o le imprese artigiane del settore artistico che realizzano vere e proprie opere d’arte, simbolo della tradizione e dell’identità produttiva dei diversi territori italiani.
Un patrimonio a rischio Un patrimonio quello del mondo artigiano che oggi si trova però di fronte al rischio di non trovare “eredi”: la trasmissione del saper fare artigiano ai giovani è uno dei principali problemi per le aziende di questi settori. La carenza di personale sta diventando infatti una vera e propria emergenza per tutto il Paese e per il futuro del Made in Italy.
I numeri che mostrano l'importanza dell'artigianato nei vari settori del lusso non sembrano infatti sufficienti ad oggi a spingere giovani e istituzioni verso un investimento in questa direzione. Oltre il 76% delle imprese orafe è artigiane. A maggio 2023 le esportazioni di questo settore valevano quasi 11 miliardi di euro, ma nel 64% dei casi si ha difficoltà a trovare lavoratori.
Moda Lo stesso dicasi nella moda. Nonostante i numeri da capogiro (il settore ha un fatturato di 37,2 miliardi di euro), le piccole imprese della moda sono tra i comparti che incontrano maggiori difficoltà a trovare manodopera qualificata: nel 2022, su circa centomila assunzioni previste, ben 43.700 sono risultate di difficile reperimento.
Design A questa regola non fa difetto nemmeno il settore mobili e complementi d'arredo. Il valore dell'export del legno cresce a doppia cifra, ma i lavoratori difficili da reperire sono 25.940, pari al 52,1% del totale richiesto dalle aziende.