a cura di Giuseppe di Giovanni (fonte Gazzetta dello Sport)
Tanti auguri ad Andrea Lucchetta, che compie 61 anni e mostra ancora un look invidiabile e giovanile. L'ex pallavolista trevigiano è un simbolo del volley italiano. Capace di vincere e rivincere tutto a livello di club (soprattutto a Modena con Julio Velasco), Lucchetta è stato fenomenale anche in Nazionale ed è stato capitano di quella che venne chiamata "la generazione di fenomeni". Dopo la carriera sul campo è diventato un apprezzato telecronista di pallavolo. Scopriamo il suo mondo Active. In Nazionale ha vinto il Campionato del Mondo di Rio de Janeiro nel 1990, dove è stato premiato anche come MVP. Ha vinto un Europeo nel 1989 a Stoccolma e un bronzo olimpico conquistato a Los Angeles nel 1984. Il suo palmarès vanta svariati titoli e coppe nazionali. Nel 2007 Andrea ha aderito anche al progetto della Nazionale “Veterans”, che riunisce tutti i volti della pallavolo degli anni 90 vincendo subito con l’Italia il Campionato Europeo.
Attentissimo all'alimentazione, sia quando giocava che dopo, anche nel rapporto con i più giovani, che guida nella sua Spike Acamdemy. "I bambini sono tradizionalmente diffidenti quando si tratta di affrontare frutta e verdura, ma con il sorriso e il divertimento si possono ottenere risultati significativi. Alcuni esempi? Prendo mele e meloni e li lancio in aria, ci gioco come fossero palloni da volley. Oppure, prima di una partita, mentre i ragazzi vorrebbero mangiare hamburger e patatine, li sorprendo lanciando la dieta delle P: pasta al pomodoro, parmigiano, pera. Organizzo feste in spiaggia e, invece della grigliata, ci nutriamo di frutta estiva. Cerco percorsi divertenti e giocosi per far capire l'importanza di consumare con regolarità prodotti sani". Dopo la pallavolo, colui che è conosciuto come Lucky o Crazy Lucky, soprannome con il quale viene chiamato il centrale azzurro per la sua capigliatura e per il suo temperamento vivace ed esuberante, è diventato ideatore e autore di cartoni animati. In Spike Team (prodotto visibile su Rai Gulp) ha fatto diventare un cartone anche la grande campionessa paralimpica Bebe Vio. Non solo: Lucchetta ha ideato anche il film Il sogno di Brent. Grande appassionato di calcio, Lucchetta ha svelato il suo rimpianto. “Il mio grande rimpianto? Non essere diventato portiere del Milan. Erano gli anni in cui giocavo con il Milan Volley… E pensate che ero interista. Ma credo che avrei dovuto tentare la strada del calcio. Sono convinto che sarei diventato un gran portiere”