(fonte Tuttocampo)
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di addetto ai lavori stanco di leggere lamentele da parte di giocatori, ma soprattutto di mamme e papà scontenti. Una situazione difficile per le società sportive dilettantistiche che ogni anno diventa sempre più complicata, tra crisi economica, aumento della burocrazia fino alle pretese dei genitori e culmina in una riflessione che va aldià della passione.
Buongiorno, leggo spesso questa rivista e trovo sempre commenti e lamentele di ogni genere da parte di genitori insoddisfatti dell'operato delle società ( ...che, in qualche caso, possono anche essere reali e condivisibili) ma che non si mettono mai dalla parte delle società.
Oggi vorrei fare io una domanda...
- Una società SERIA non riesce con le rette (300,00) a coprire il 50% dei costi e può fare calcio solo grazie all'impegno e passione di chi ci mette soldi per fare giocare i ragazzi ( sponsor, volontari, dirigenti,....).
-Un presidente rischia personalmente illimitatamente in casi, anche fortuiti, di incidenti
-Lo Stato non aiuta le società con impianti idonei o contributi, anzi continua a penalizzarli con un'insensata e burocratica RIFORMA DELLO SPORT fatta e pensata da incompetenti.
-Ogni giorno si rischia il divorzio e fratture familiari per il tempo tolto alla famiglia e dedicato ai ragazzi
-Ogni giorno si deve discutere con genitori che pensano di aver partorito Messi e, pur dichiarandosi tutti calcisticamente incompetenti, vorrebbero fare tutti la formazione con il proprio figlio capitano ed al centro del progetto.
La mia domanda è: CHI CE LO FA FARE ?
