venerdì 20 ottobre 2023

STEAOSI EPATICA

TRIPLICA IL RISCHIO DI ANSIA E DEPRESSIONE

a cura di Eugenio Spagnuolo (fonte Gazzetta DELLO SPORT)

La salute fisica e mentale, considerate come due sfere distinte, sono in realtà profondamente interconnesse. Un'ulteriore conferma, se ce ne fosse bisogno, arriva da uno studio dell'Università di Birmingham (UK) che ha evidenziato un legame inaspettato tra steatosi del fegato (NAFLD) e un elevato rischio di manifestare disturbi come ansia e depressione. Ma come si spiega il legame tra fegato e personalità? 

COS'È LA NAFLD—  La malattia del fegato grasso non alcolica o NAFLD è la causa più comune di malattia epatica cronica nelle nazioni ricche e rappresenta un notevole aumento delle morti correlate al fegato negli ultimi anni. Si stima che circa 1 italiano su 4 e fino al 50 per cento dei pazienti obesi o diabetici soffra di NAFLD. Sebbene i sintomi siano spesso assenti nelle fasi iniziali, se non trattata, la malattia può progredire fino a cirrosi e insufficienza epatica, soprattutto in individui a rischio come i diabetici.

STEATOSI E DISTURBI DELLA PERSONALITÀ: LO STUDIO—  La ricerca, condotta da un team guidato dal Dr. Jonathan Catling e pubblicata sulla rivista BMC Gastroenterology, ha esaminato un campione di pazienti, cercando di identificare eventuali correlazioni tra NAFLD e disturbi di personalità. I risultati hanno mostrato che i pazienti con NAFLD avevano una probabilità tre volte maggiore di avere un disturbo di personalità rispetto a coloro che non ne erano affetti. "La prevalenza aumentata di disturbi di personalità nei pazienti con NAFLD è particolarmente significativa. E non sembra essere un problema associato a tutte le malattie epatiche, ma specificamente a quelle con NAFLD", spiega Catling, secondo cui potrebbe essere utile per i clinici considerare la possibilità di un disturbo di personalità quando diagnosticano la NAFLD, prima di indirizzare il paziente verso modifiche alle abitudini alimentari e dello stile di vita. 

DIFFICOLTÀ DI APPORTARE CAMBIAMENTI AL PROPRIO STILE DI VITA—  Sebbene ci siano molte prove scientifiche che piccoli cambiamenti nella dieta e un po’ più di esercizio fisico abituale possano aiutare a prevenire la progressione della NAFLD, i medici spesso trovano difficile convincere i pazienti a seguire i cambiamenti dello stile di vita prescritti. Secondo i ricercatori questa tendenza potrebbe essere influenzata dal fatto che molti pazienti con NAFLD sono per esempio incoraggiati ad aumentare il loro apporto proteico e calorico come mezzo per invertire il declino nutrizionale spesso osservato durante la malattia epatica cronica. Ma i pazienti con NAFLD spesso non riescono ad apportare le modifiche necessarie alla loro routine. Anche tra i quelli sottoposti a trapianto di fegato a causa della NAFLD, due su cinque hanno mostrato segni di malattia del fegato grasso ricorrente entro cinque anni dal trapianto. E questo potrebbe (il condizionale è d'obbligo) avere un legame con l'insorgere di alcuni disturbi della personalità. 

Un aspetto particolarmente interessante emerso dalla ricerca riguarda il concetto di locus of control (LoC). Il team di scienziati ha identificato che un fattore chiave che determina l'atteggiamento dei pazienti verso la perdita di peso è il loro LoC, che si riferisce a quanto controllo credono di avere sulla propria vita. Chi ha un alto LoC interno vede gli eventi della vita come risultato delle proprie azioni ed è quindi più propenso a modificare le proprie abitudini. D'altro canto, i pazienti con NAFLD potrebbero avere un LoC esterno più elevato, vedendo gli eventi della vita come fuori dal loro controllo, e quindi potrebbero faticare di più per apportare cambiamenti duraturi. “I nostri risultati suggeriscono l’urgente necessità di esaminare gli atteggiamenti nei confronti della dieta e dell’esercizio fisico in modo da poter comprendere meglio come motivare i pazienti con NAFLD e fornire un trattamento più efficace, prevenendo la recidiva della malattia dopo il trapianto di fegato”, aggiunge il dott. Catling. 

A COSA SERVE CAPIRE IL LEGAME TRA STEATOSI DEL FEGATO E DISTURBI DELLA PERSONALITÀ—  Lo studio getta una nuova luce sulla complessa interazione tra la salute fisica e mentale. Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per approfondire questi legami, i risultati offrono già una preziosa intuizione che potrebbe guidare futuri interventi clinici e le strategie di trattamento. Comprendere il legame tra steatosi del fegato e disturbi della personalità potrebbe portare a nuove strategie terapeutiche che affrontano sia la salute fisica che quella mentale, offrendo cure più personalizzate a chi ne soffre. 

 

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