a cura di Giuseppe Guarino (fonte Libero)
L’Italia si prepara a compiere un passo epocale nell’esplorazione spaziale: il nostro Paese invierà la prima “casa” sulla Luna, ovvero un modulo abitativo che non solo ospiterà scienziati impegnati nello studio della superficie lunare, ma sarà anche il punto di partenza per la futura esplorazione di Marte, la grande sfida delle superpotenze negli anni a venire. Ma come avverrà tutto questo? È fisicamente possibile una missione del genere? Scopriamolo insieme.
L’Italia costruirà la prima casa sulla Luna: ecco come e perché
Il progetto vede l’Italia collaborare con l’Agenzia Spaziale Americana, la NASA, che si occuperà del trasporto fisico del modulo lunare tramite i suoi potenti razzi, all’interno ci saranno tutte le attrezzature necessarie. L’obiettivo è rendere operativa questa struttura ambiziosa entro il 2026 o il 2027. Ma come avverrà la costruzione di questa casa lunare? La NASA ha previsto di inviare una stampante 3D di progettazione italiana sulla Luna, che utilizzerà un calcestruzzo lunare specializzato, composto dai frammenti di roccia, minerali e polvere presenti sulla superficie craterizzata del satellite terrestre. Questo metodo permetterà di ovviare ai problemi legati alla polvere lunare e alle estreme condizioni ambientali di fronte alle quali si troveranno gli astronauti sulla superficie lunare.
La NASA al lavoro anche per costruire mobili e arredi per la prima casa sulla Luna
In ogni caso, una casa nello spazio richiede più di semplici strutture murarie. Gli astronauti avranno bisogno di arredi, sedute, letti e altri elementi essenziali per poter vivere e lavorare nello spazio. Per superare questa sfida, la NASA sta collaborando attivamente con istituti accademici e imprese private per sviluppare prototipi di mobili spaziali e concepire il design degli interni, al fine di creare un ambiente accogliente e funzionale per gli astronauti che trascorreranno del tempo sulla Luna.
Missione Artemis: anche l’Italia sbarcherà sulla Luna
Questa iniziativa rappresenta la partecipazione dell’Italia alla missione Artemis, il programma che porterà di nuovo l’uomo sulla Luna nel 2025. Tre astronauti saranno coinvolti in questa missione, due dei quali atterreranno sulla Luna, mentre il terzo rimarrà in orbita con il modulo di comando. L’accordo per questo progetto innovativo è stato firmato a giugno 2022 dal presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), Giorgio Saccoccia, e dall’amministratore delegato della NASA, Bill Nelson, con la presenza di Pamela Melroy, vice della NASA. La riunione è stata presieduta dal ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, che ha la delega alle politiche spaziali e aerospaziali, e dal ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Di Maio.
Prima casa sulla Luna: passo essenziale per colonizzare Luna e Marte?
La realizzazione di questa prima “casa” sulla Luna rappresenta un passo cruciale nell’ambizioso progetto di esplorazione spaziale che mira non solo a comprendere meglio il nostro satellite naturale ma a preparare il terreno per future colonizzazioni, non solo sulla Luna ma anche su Marte. La Luna, grazie alla sua vicinanza alla Terra, può servire come punto di partenza strategico per le missioni verso il Pianeta Rosso e oltre. La costruzione di una struttura abitativa sulla Luna non è quindi solo un’impresa tecnologica, ma anche un passo importante verso l’instaurazione di una presenza umana stabile nello spazio.