lunedì 23 ottobre 2023

OTITE

CAUSE, FATTORI DI RISCHIO E CURE

di Roberto de Filippis (fonte Gazzetta dello Sport)

Per quanto a esserne vittima siano principalmente i bambini, in realtà l’otite è una malattia che può colpire persone di qualsiasi età. A seconda della parte dell’orecchio coinvolta e della causa scatenante sono previste cure diverse. I bambini sono più a rischio di otite per la conformazione anatomica della tuba di Eustachio, per la presenza di un’ipertrofia delle adenoidi e per un sistema immunitario che non ha ancora completato il processo di maturazione, ma anche perché spesso passano molte ore in ambienti come il nido e la scuola materna, dove è più facile “scambiarsi” germi.

COS'È L'OTITE—Per otite si intende un’infiammazione a carico dell’orecchio. A provocarla possono essere diversi agenti patogeni: spesso i responsabili sono batteri, ma a volte a scatenare l’infezione sono anche funghi e virus, in particolare quelli erpetici (Herpes zoster). In base alla sede dell’orecchio colpita dalla malattia si distinguono quadri di otite esterna e di otite media. Nella prima forma l’infezione è localizzata nel condotto uditivo esterno, cioè il canale che collega il timpano al padiglione auricolare. Spesso questo tipo di otite si manifesta dopo bagni in piscina o al mare ed è provocata dagli agenti patogeni presenti nell’acqua. Nella seconda forma la sede dell’infezione è l’orecchio medio (ossia la membrana e la cassa timpanica). “Spesso tale forma della malattia rappresenta una conseguenza di infezioni delle vie aeree superiori, in quanto orecchio e naso sono collegati tra loro a livello del rinofaringe tramite l’unità rino faringo tubarica (la tuba di Eustachio). “Nella sua forma effusiva (OME), infatti, l’otite media è la piu frequente fra i bambini con meno di 6 anni: questa si caratterizza per un versamento endotimpanico, il più delle volte associato a un deficit uditivo mono o bilaterale” spiega il spiega il professor Lorenzo Pignataro, otorinolaringoiatra della Casa di Cura La Madonnina di Milano.

SINTOMI E DIAGNOSI—  Il sintomo caratteristico dell’otite esterna è l’otalgia, ossia il dolore all’orecchio. In caso di otite media possono verificarsi anche ipoacusia (diminuzione dell’udito), acufeni, cioè dei ronzii, e, seppur più raramente, vertigini. “Oltre che l’udito, infatti, l’orecchio è l’organo che presiede l’equilibrio” precisa il professor Pignataro. A volte, l’otite può dar luogo a complicazioni, causando la perforazione del timpano associata o meno a secrezione auricolare (otorrea). Proprio per evitare complicanze, in caso di sospetta otite è bene farsi visitare dal medico. L’eventuale diagnosi spetta all’otorinolaringoiatra, che innanzitutto ispeziona l’orecchio con un’otoscopia o un’otomicroscopia. “In presenza di otiti medie è indicata una endoscopia al fine di poter valutare l’unità rino faringo tubarica con la tuba di Eustachio” aggiunge il professor Pignataro. Superata la fase acuta può essere utile eseguire un esame audiometrico, per valutare la soglia uditiva, e un esame impedenzometrico, per escludere eventuali versamenti di liquido nell’orecchio medio e valutare la funzionalità della catena ossiculare.

LE CURE—  Se è diagnosticata un’otite esterna generalmente si prescrive una terapia locale: antibiotici quando l’infezione è batterica, antimicotici quando invece è fungina. In caso di otite media, di solito è opportuna una cura per bocca a base di un antibiotico a largo spettro a cui associare, soprattutto in caso di episodi ricorrenti e di rinite (raffreddore), l’uso di un decongestionante nasale e di mucolitici. “Quando l’otite tende a ripresentarsi con notevole frequenza, è bene escludere eventuali complicanze, come perforazioni della membrana timpanica, che possono essere trattate e risolte con interventi chirurgici, oggi sempre meno invasivi grazie all’ausilio di strumentazioni dedicate, come endoscopi o esoscopi che permettono la visione in 3D” conclude il professor Pignataro.

 

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