Il fico d’India, nome scientifico Opuntia ficus-indica, fa parte della famiglia dei cactus ed è originario del Messico. È arrivato nel Mediterraneo dopo la scoperta di Cristoforo Colombo e, da allora, è diventato una pianta tipica delle regioni meridionali dell’Italia. A interessare particolarmente sono i fiori che d’estate diventano frutti davvero gustosi. Si coltiva perfettamente in zone con il clima mite, ma in vaso può vivere bene ovunque.
Come si cura il fico d’India in vaso
Il fico d’India sopporta perfettamente il caldo, ma non si può dire lo stesso del freddo. Sotto i 5 gradi soffre. Tuttavia, chi abita più a nord non deve rinunciare necessariamente a questa pianta affascinante e con dei frutti buonissimi. In vaso e a determinate condizioni ambientali, la si può coltivare in tutta Italia. Il vaso deve essere ampio e profondo, il terriccio specifico per piante grasse. In questo modo ci si aiuta a mantenere l’umidità necessaria per una crescita corretta. Il fico d’India, infatti, va annaffiato quando al tatto la terra è asciutta. L’irrigazione è ovviamente più intensa in estate e si sospende in inverno.
Quanto vive il fico d’India
Il fico d’India è longevo, può vivere anche fino a 80 anni e arrivare a sette metri di altezza. Dal fusto centrale si diramano le pale che hanno la tipica forma ovale e piatta, e che possono raggiungere una lunghezza di 20/60 centimetri e una larghezza di 10/40.
Dove posizionare il fico d’India
L’importante è che stia all’esterno e in un luogo dove arriva il sole, in primavera ed estate, e in un posto protetto nei mesi più freddi.
Dove tenere il fico d’India in inverno
L’ideale sarebbe in serra o in veranda, dove arriva maggiore calore ma è abbastanza protetta, ma va bene anche a casa.
Come proteggere il fico d’India dal freddo
Le piante delicate e freddolose come il fico d’India è bene che vengano poggiate contro un muro esposto a sud. Inoltre vanno protette con un velo non tessuto in doppio strato.
Quand’è che il fico d’India fa i frutti
Se bisogna trovare un difetto al fico d’India è che i frutti maturano e si possono raccogliere per un lasso di tempo breve: da agosto a settembre. Tuttavia, esistono delle tecniche per allungare il periodo fino a dicembre. Nella fattispecie si procede con la scozzolatura, la raccolta dei frutti dopo la fioritura primaverile.
Quando e come si raccolgono i fichi d’India
Al nord e al centro Italia il fico d’India matura dopo, la raccolta deve avvenire a ottobre. Al sud, invece, già dalla prima metà di agosto si trovano dei frutti maturi e gustosi. Vista la presenza delle spine è bene fare attenzione durante la rimozione dalla pianta. Ecco la procedura step by step.
Munirsi di guanti, occhiali protettivi e pinze.
Raccogliere un fico alla volta.
Togliere le spine con pettini, spazzole o bruciacchiandoli leggermente.
Come si puliscono i fichi d’India
Infine, per potersi godere la parte migliore della coltivazione e gustare una prelibatezza mediterranea per eccellenza, ecco come pulire i fichi d’India. Lavarli sotto l’acqua corrente è un trucco per togliere tutti i residui di spine, prima pero è meglio tenerli a mollo nell’acqua per almeno un’ora.
La buccia va tolta con forchetta e coltello. La forchetta va infilzata al centro del fico d’India.
Con il coltello vanno tolte le due estremità e fatto un taglio longitudinale, che passi da un lato ad un altro della buccia.
Dopodiché vanno sollevati i lembi e, tirandoli verso il basso, vanno separate polpa e buccia.
A questo punto non resta che tagliarli, disporre i frutti su un piatto e mangiarli di gusto.