lunedì 25 settembre 2023

TALLONITE

CAUSE SINTOMI E COME CURARLA

di Roberto de Filippis (fonte Gazzetta dello Sport)

Problema abbastanza comune fra gli sportivi professionisti e anche tra chi pratica spesso attività fisica in modo amatoriale, la tallonite può in realtà interessare chiunque. Si tratta di un disturbo molto fastidioso perché provoca un dolore localizzato nella parte posteriore del piede, spesso dovuto a un’infiammazione e che si manifesta a ogni passo che si compie.

TALLONITE E SPORT—  Nota anche come tallodinia o talalgia, la tallonite è un problema favorito da sovraccarichi al retropiede che possono derivare da un’attività fisica intensa. Infatti, sono proprio i ripetuti impatti sul terreno che possono causare la comparsa di dolore nella parte posteriore del piede. “Gli sportivi più a rischio sono quelli che si cimentano spesso in attività quali running, calcio, basket e pallavolo. Da questo punto di vista, le discipline più ‘pericolose’ sono dunque quelle in cui i piedi sono sottoposti a ripetuti e intensi stress a seguito dei numerosi impatti con il suolo” spiega il dottor Davide Paratore, ortopedico-traumatologo dell’Ospedale di Cortina d’Ampezzo (Bl). Non è soltanto l’attività fisica ad aumentare il rischio di tallonite. Infatti, a volte questo problema è causato da uno scorretto appoggio del piede quando si cammina o si corre. Soprattutto fra le donne il problema è da ricondurre a una deformità acquisita dell’avampiede, che porta a una distribuzione dei carichi squilibrata sul retropiede. Altre volte l’errata distribuzione è conseguenza di un peso eccessivo oppure di posture scorrette.

LE CURE—  Ad aumentare il rischio di tallonite, che a volte è associata alla fascite plantare, può essere anche l’uso di certe calzature, come quelle antinfortunistiche, i cui rinforzi le rendono poco confortevoli per la parte posteriore del piede. Rispetto al passato tendono a infiammare meno il tallone le scarpe con i tacchi, in quanto i modelli oggi sul mercato sono in materiali più morbidi. “Entrambi questi tipi di scarpe possono favorire la formazione di dolorosi speroni ossei all’altezza del calcagno” aggiunge il dottor Paratore. Fin da quando si avvertono i primi fastidi al tallone è importante rivolgersi al medico di base e poi, se serve, all’ortopedico. Infatti, se si trascura la tallonite c’è il rischio che si sviluppino problemi alle ginocchia, al bacino e alla parte inferiore della schiena. Una volta accertata la presenza del disturbo, è innanzitutto importante stare a riposo per una settimana, durante la quale camminare il meno possibile. In questo periodo, per attenuare l’infiammazione è opportuno mettere del ghiaccio sul tallone due volte al giorno. Se il dolore è notevole per qualche giorno si possono prendere farmaci antinfiammatori. A volte aiutano anche integratori a base di collagene associato a vitamina C e mucopolisaccaridi. Al riposo dovrebbe seguire la fisioterapia; solo se alla fine del trattamento non si sono raggiunti i risultati sperati si dovrebbe ricorrere a infiltrazioni di cortisonici e concentrati piastrinici (Prp) o alla mesoterapia, cioè all’iniezione di antinfiammatori e anestetici.

ATTENZIONE ALLE SUPERFICI—  Se dopo tre mesi di questi trattamenti la tallonite non migliora, allora va presa in considerazione l’ipotesi dell’intervento chirurgico: per ridurre il dolore, il chirurgo correggerà le alterazioni strutturali del piede o rimuoverà le formazioni ossee. In generale, chi soffre di questo problema può fare affidamento su plantari e talloniere. Attutendo gli impatti con il terreno, tali dispositivi rendono l’appoggio meno stressante per il retropiede. “Questi strumenti, utili anche in funzione preventiva, andrebbero però utilizzati solo per periodi limitati, per esempio quando si pratica sport” precisa il dottor Paratore. Per prevenire la tallonite andrebbero inoltre scelte con cura le scarpe, optando per modelli morbidi e comodi all’altezza del tallone, come quelli shock absorber. “Oltre che evitando di allenarsi su terreni duri, gli sportivi che hanno spesso questo problema dovrebbero dedicare molta cura allo stretching prima dell’attività fisica” conclude il dottor Paratore.

 

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