di Antonello Menconi (fonte Gazzetta dello Sport)
L’Italia continua l’Europeo a punteggio pieno, superando nettamente, dopo Belgio ed Estonia, anche la Serbia e portandosi in testa al girone. In un PalaBarton gremito, la formazione di Fefè De Giorgi ha offerto momenti di grande pallavolo, mostrando segnali di miglioramento rispetto alle prime due sfide sia sul piano tecnico e soprattutto sotto l’aspetto della continuità. Il ct ha ripresentato lo stesso sestetto con Giannelli in regia e Romanò opposto, Galassi e Russo centrali, Michieletto e Lavia schiacciatori, con Balaso libero.
AZZURRI IN CRESCITA—Cresce anche l’intesa e il sestetto azzurro non ha visto mai mettere in dubbio la propria superiorità in ogni fondamentale. In avvio di gara è stata la Serbia a portarsi in vantaggio, trascinata dagli ex di Perugia Atanasijevic e Podrascanin, gasatissimi per il boato del pubblico al loro ingresso in campo. Ma gli azzurri hanno raggiunto la parità sull’8-8 e poi hanno allungato grazie a Lavia e Russo (5 punti a testa nella frazione, ma soprattutto sulla serie di battute di Michieletto (ben 4 ace nel set sui 5 totali per lui) che ha trascinato l’Italia che si è portata sull’11-15 e poi sul 14-18, per andare a chiudere praticamente senza sbavature e con i serbi letteralmente fuori dalla partita, chiudendo (25-15) con un attacco di Lavia (miglior realizzatore del match con 13 punti) murato fuori. Nel secondo set l’Italia ha allungato sin dall’inizio, per poi accusare un rilassamento sul 16-10, permettendo alla Serbia di avere la sensazione di poter riaprire i giochi, con il muro ai danni di Michieletto (16-13). Poi l’Italia ha allungato nuovamente, trascinata da un tifo assordante, impedendo ai serbi del ct Igor Kolakovic di sciogliersi. Il punto finale (25-19) è arrivato con un’invasione a rete sull’attacco di Michieletto. All’inizio del terzo set la Serbia ha rialzato la testa sino al 9-11, per poi pagare la discontinuità soprattutto di Atanasijevic e Peric, con gli azzurri che si sono riportati in parità sul 12-12. Ma la Serbia è rimasta a galla sino al 17-17, cadendo sul nuovo allungo del sestetto azzurro, che con un muro a due Russo-Lavia su Atanasijevic si è guadagnata il match point, per chiudere l’incontro con un attacco di Romanò, autore di 6 punti (sugli 11 totali) nel set.