lunedì 7 agosto 2023

MONDIALI TIRO CON L’ARCO

BRONZO PER ANDREOLI E NESPOLI

di Guido Lo Giudice (fonte Gazzetta dello sport)

Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Giudicate voi. L'Italia ha chiuso il Mondiale di Berlino col bronzo a squadre miste vinto da Tatiana Andreoli e Mauro Nespoli, ma vede sfumare in extremis la qualificazione olimpica della squadra maschile che, dopo essersi guadagnata la semifinale, nel giorno decisivo è stata prima superata 6-2 dallo spauracchio Corea del Sud (Kim W., Kim J.D., Lee) che è andata a vincere per 6-2 l'ennesimo titolo mondiale contro la Turchia (Gazoz, Tumer, Yildirmis) e poi, nella finale per il bronzo, Mauro Nespoli, Federico Musolesi e Alessandro Paoli non riescono ad avere la meglio sul Giappone (Furukawa, Nakanishi, Saito) che con il 6-2 conclusivo si guadagna il terzo gradino del podio e l'ultimo posto utile per volare a Parigi 2024.

Azzurri primi degli esclusi quindi. Il bicchiero mezzo pieno disseta perché l'Italia si è dimostrata ancora una volta competitiva, tra le migliori al mondo, in una rassegna iridata che contava 75 nazioni al via e 512 arcieri, ben 69 terzetti nel ricurvo maschile e 60 in quello femminile, tutti alla ricerca dei tre pass a disposizione. Il bicchiere mezzo vuoto lascia invece quel senso di arsura e insoddisfazione perché, nei momenti decisivi contro le due squadre orientali, non è arrivata la prestazione migliore che si potesse ottenere. La delusione degli atleti è tanta e non è difficile da comprendere: erano a un passo dal raggiungere l'obiettivo del quadriennio e si ritrovano invece a ricominciare una corsa a pochi metri dall'arrivo. Ma va detto che si ricomincia da solide basi, perché le possibilità di arrivare in Francia ci sono, eccome. La squadra maschile ha consolidato il terzo posto nel ranking mondiale dietro a Corea e Cina, per la prima volta valido come accesso ai Giochi se questo non arrivasse attraverso i prossimi tornei che si disputeranno nel 2024: gli Europei di Essen a maggio e l'ultima gara di qualificazione ad Antalya a giugno. Il discorso vale anche per il trio femminile. Tatiana Andreoli, Lucilla Boari e Chiara Rebagliati non hanno gestito al meglio le eliminatorie, contraddistinte dal vento. Di certo non è una scusante, visto che le folate che spostavano l'arco al momento della mira tanto quanto le frecce nella loro parabola verso i bersagli a 70 metri c'erano per tutti. Ma se la squadra maschile dopo un non esaltante 12° posto in qualifica ha poi raggiunto le semifinali con un ottimo percorso figlio della vittoria con Israele per 5-4 dopo lo spareggio (18-17), l'eccellente sorpasso sugli USA per 6-0 e la vittoria sull'Indonesia ai quarti per 6-2, le azzurre non sono invece riuscite a far valere il 5° punteggio in qualifica che le portava direttamente agli ottavi, perdendo al primo match con l'Olanda 5-3, senza mettere sul bersaglio punteggi stratosferici, come raccontano d'altronde i parziali della sfida: 49-49, 55-55, 51-51, 52-53. Le olandesi hanno poi terminato la gara al quarto posto, battute dal Messico che si regala così anche il pass per Parigi. A ottenere titolo iridato e qualificazione, tra le ovazioni del pubblico che assiepava gli spalti dello stadio allestito a Olympischer Platz, è stata poi la Germania, con il 5-3 sulla Francia. Un risultato, quello delle transalpine, che ha liberato un posto nell'ultima gara di qualificazione ad Antalya.
 

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