venerdì 7 luglio 2023

PREMIO STREGA 2023

VINCE LA SCRITTRICE MORTA IN APRILE ADA D'ADAMO

Come d'aria di Ada D'Adamo, edito da Elliot, ha vinto la 77esima edizione del Premio Strega 2023 con 185 voti. La proclamazione è avvenuta nella notte al Ninfeo di Villa Giulia a Roma da parte del presidente del seggio, Mario Desiati, vincitore dello Strega 2022. 

PREMIO STREGA 2023, VINCE ADA D'ADAMO —  A ritirare il premio per il memoir pubblicato dalla casa editrice Elliot è stato Alfredo Favi, marito di Ada D'Adamo, venuta a mancare il 1° aprile di quest'anno, dopo una lunga malattia, subito dopo aver saputo di essere entrata nella dozzina del Premio Strega. Hanno votato in 561 giurati su 660 aventi diritto, pari a circa l'85%. La cinquina degli autori finalisti era composta da Maria Grazia Calandrone con Dove non mi hai portata (Einaudi), Andrea Canobbio con La traversata notturna (La nave di Teseo), Romana Petri con Rubare la notte (Mondadori) e Rosella Postorino con Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli). 

GLI ALTRI PREMI—  Come d'aria ha già vinto lo Strega Off 2023, votazione parallela che tradizionalmente si tiene al Monk di Roma, nella serata che precede quella ufficiale di Villa Giulia. Il romanzo ha vinto anche il Premio Strega Giovani, assegnato dai lettori delle scuole, dove ha ricevuto 83 preferenze su 503. La giuria era composta da ragazze e ragazzi tra i 16 e i 18 anni di 91 scuole in Italia e all'estero.

LA VITA DI ADA D'ADAMO—  Nata nel 1967 a Ortona, in provincia di Chieti, Ada D'Adamo ha vissuto e lavorato a Roma, dove si è diplomata all'Accademia Nazionale di Danza e laureata in Discipline dello Spettacolo. Ha trascorso molto tempo a osservare il corpo e le sue declinazioni sulla scena contemporanea, e lo ha scritto in diversi saggi sulla danza e il teatro. A portarla alla scrittura è stata l'esperienza personale di madre di una bambina nata, nel 2005, con una rara forma di malformazione cerebrale. Proprio sul nome della bambina, Daria, si gioca il titolo del romanzo, che suggerisce che la ragazza nata con disabilità è per chi la ama fatta Come d'aria. "Avere un figlio invalido significa essere soli. Irrimediabilmente, definitivamente soli" si legge nel memoir. "Indietro non si torna. Uguale a prima non sarà più".

 

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