di Michela Tanfoglio
Un nome universale, che oggi possiamo conoscere ancora meglio grazie al libro di Michela Tanfoglio intitolato Picasso, la mala arte. Il volume, pubblicato da La Corte, ci porta in una Parigi dell’inizio del novecento, tra artisti, intellettuali, una città viva e brulicante, tra caffè e bordelli. Qui, un giovane andaluso, arrivato cono pochi soldi in tasca, si è fatto conoscere, con l’ambizione propria di chi ha qualcosa da dire e non può non farlo.
Picasso era geniale, certo, ma anche egoista, conscio delle proprie capacità sempre.
Chi era realmente? Attraverso le sue travagliate relazioni con Eva Grouel, Olga Khokhlova, Dora Maar, Marie-Thérèse Walter, Françoise Gilot e Jacqueline Roque, Fernande Olivier, Michela Tanfoglio ci restituisce ogni aspetto della personalità del pittore, nelle sue ossessioni, nelle sue debolezze e nei suoi lati oscuri, come d’altro canto ogni grande artista.
Picasso, la mala arte rivela come le figure femminili abbiano ispirato, influenzato l’arte dello spagnolo, ma anche quanto proprio lui abbia lasciato in queste donne cicatrici indelebili.