Benvenuti all'"Hotel Souvenir" di Dente, il nono album del cantautore che torna sulle scene a tre anni dall’omonimo disco uscito a un passo dall'inizio della pandemia. La nuova raccolta di canzoni offre una personale visione e un'attenzione al tempo, passato e futuro, che viene raccontato come dall’interno di un posto immaginario, quello del titolo, che vuole essere espressamente "un luogo della mente e dei miei ricordi", come racconta.
Hotel Souvenir" racchiude dieci brani in cui Dente racconta del suo passato, della solitudine, ma con ironia e un certo distacco e una consapevolezza nel guardare indietro che "non ha rimorsi". "È stato un lavoro di grande cura e sintesi, perché dai 30 pezzi iniziali siamo scesi ai 10 del disco. Volevo un progetto senza compromessi né riempitivi, in cui tutto ci convincesse al cento per cento", dice a proposito della genesi.
Il tempo e i ricordi Sul rapporto con il tempo e lo sguardo avanti e indietro spiega: "Sono sempre stato molto malinconico e ho sempre guardato tanto al passato. Anche nei dischi precedenti ho parlato spesso del tempo che passa, però in un modo diverso. È come se quella malinconia adesso stesse un po’ evaporando. Questo è il disco della consapevolezza".
La paura di star bene Con la sua scrittura introspettiva qui Dente prova a sconfiggere la paura di star bene, il suo timore più grande: “Non credo ancora di averla superata del tutto, ma andando in terapia sto ottenendo dei piccolissimi risultati. Ho infatti scoperto che non ho paura delle cose brutte, ma delle cose belle. Nella vita ho fatto tante scelte e ora ho capito che erano dettate dalla paura. Quella di avere successo, di fare cose grandi e di buttarmi per davvero nelle cose che faccio. In effetti, restare sempre un po’ ai margini e in una zona di comfort è più facile rispetto a lanciarsi nel vuoto, però è sbagliato".
La musica e i suoni Il disco è prodotto da Federico Nardelli di cui il cantautore dice: “Mi piace la sua capacità di far suonare le cose moderne, ma con un gusto ‘vecchio’ e dei riferimenti molto vintage che suonassero molto radiofonici”. Negli anni zero Dente è stato tra le voci dell'indie italiano tra canzoni delicate, ironia naif e intimismo. Qui lo ritroviamo moderno e vintage, con il ritorno alla chitarra acustica e alla voglia di suonare con la band. Racconta a proposito: "Volevo fare un passo indietro e tornare al modo di fare dischi che avevo tanti anni fa. L’idea era quella di fare un album abbastanza scarno, con poche cose, e anche un po’ polveroso, con questo gusto un po’ più realistico".
Gli ospiti e le collaborazioni Diverse le collaborazioni nel disco i Post Nebbia ("sono una band che adoro, una dei pochi miracoli in Italia), i Selton, e nel brano "Il mondo con gli occhi sono presenti le voci di Fulminacci, Giorgio Poi, Colapesce, VV (Viviana Colombo), Ditonellapiaga e Dimartino, a proposito del quale spiega: "L'ho fatto apposta perché oggi sembra che sia obbligatorio fare i feat, e così ho voluto fare una cosa un po' spiazzante. Io devo sempre trovare un modo mio per fare le cose, e ho pensato di fare una cosa come i rapper, ed è venuta divertente".
Sanremo A proposito di Sanremo, rivela: “Ci penso spesso. Mi sono anche proposto, ma non è andata… Ho sempre pensato che non fosse necessario andarci. Insomma, non è obbligatorio. Potrebbe essere bello, ma potrei anche schiantarmi". Il Festival per lui: "È un palco che mi ha sempre fatto molta paura, però vorrei smettere di averne. E oggi, in effetti, me ne fa molta di meno, perché è stato completamente sdoganato. Tanti anni fa, all’idea di partecipare avevo paura di perdere i fan, di non guadagnarne di nuovi e di non essere capito“.
Il tour L'album sarà presentato lungo un tour. "Finalmente tornerò dal vivo con una band di 4 elementi. Ho una voglia pazzesca di farlo“, ha raccontato. Cinque le prime date nei club: il 4 maggio al Locomotiv di Bologna, l’11 maggio al Monk di Roma, il 12 maggio al Viper di Firenze, il 27 maggio a Milano per il Mi Ami e il 9 giugno all’Hiroshima Mon Amour di Torino.