di Stefano del Corona ed Andrea Crippa (fonte Gazzetta dello Sport)
Doveva essere poco più che una formalità l’accesso alla finale di Cev Cup da parte della Savino Del Bene Scandicci, dopo la vittoria per 3-0 ottenuta contro il Thy Istanbul in casa propria. Ma la squadra di Barbolini si è un po’ complicata la vita nel ritorno in Turchia raggiungendo il pass per il turno conclusivo della competizione solamente al quarto set. Nel primo il Thy dà subito la sensazione di voler rendere dura la vita alle proprie avversarie e sospinto da un’ottima Orthmann (per altro anche un ex di Scandicci) riesce a portare a casa la prima frazione di gioco (25-21). Scandicci si riprende e parte fortissimo in apertura di secondo set. Zhu Ting e Antropova, su questo asse le toscane macinano punti e dominano in campo. Nel finale però c’è una flessione, un calo di concentrazione che suona come un campanello d’allarme, ma che non compromette di certo la vittoria parziale (18-25). Incredibile quello che accade nel terzo set, dove Scandicci si ritrova davanti, anche nettamente, salvo perdere la bussola nel finale. La Savino Del Bene viene raggiunta in extremis nonostante un vantaggio considerevole, e poi anche superata dalle avversarie ai vantaggi (26-24). Una scenetta che sembra ripetersi pure nel quarto, dove quello che è accaduto dopo il 19-19 è difficile da spiegare. Sta di fatto che dopo aver rimandato in campo Antropova per Mingardi, la Savino Del Bene mette giù un pallone via l’altro, fino al 24-19. Poi altro black out e addirittura quattro set point annullati. All’ultimo è Antropova a passare in mezzo al muro avversario per chiudere sul 25-23. Il quinto set è pura accademia perché non conta niente. Il Thy lo vince per l’onore contro un avversario ormai appagato per la qualificazione raggiunta. E a proposito di finale, Scandicci giocherà contro la vincente di Alba Blaj e Targoviste con andata in trasferta il 5 aprile e ritorno in casa il 12 del prossimo mese. Dopo la Challenge Cup ottenuta l’anno scorso, il patron Nocentini potrebbe ritrovarsi in bacheca un altro trofeo continentale.
Da quel 2008, anno della fondazione del Club, e dopo aver conquistato esattamente 10 anni dopo la serie A1, per la Reale Mutua Fenera Chieri ’76 è tempo di scrivere una nuova pagina della propria storia, accompagnata dai 160 tifosi giunti con lo speciale charter organizzato dal club stesso. Nella finale di ritorno, disputata alla Costantin Jude Arena di Timosoara, la formazione biancoblù conquista la vittoria per 3-0 che le permette di mettere in bacheca la sua prima Cev Challenge Cup. Sono dodici vittorie su altrettante partite disputate, quindici se si considerano anche quelle della Wevza Cup giocata proprio al PalaFenera, e che ha permesso l’accesso alla terza competizione europea per importanza. Un Chieri che parte contratto e che si scontra con un Lugoj da subito agguerrito, spinto anche dal pubblico caldissimo. La formazione biancoblù è però capace di colmare sempre lo svantaggio accusato. Determinante il servizio di Weitzel (suo anche l’ace di fine set) che permette il recupero da 7-3 a 9-9. L’allungo delle collinari prosegue fino al 13-19. Non bastano le doti in difesa e a muro del Lugoj che alla fine cede 21-25. Un secondo parziale caratterizzato da un sostanziale equilibrio soprattutto nella parte iniziale. A sbloccare la situazione sono i due ace di Cazaute che permettono a Chieri il primo allungo. Lo scambio più lungo ed emozionante della partita arriva però sul 20-20 risolto per altro solamente dalle telecamere del video-check a favore delle padroni di casa, che riapre i giochi. Nella parte finale la tenuta mentale del Chieri è determinante per sopraffare le avversarie, archiviando il set sul 21-25 e conquistando così matematicamente il suo primo storico trofeo europeo. Per il terzo set qualche variazione nelle fila di Chieri; ma è soprattutto il Lugoj che appare meno combattivo, sicuramente sconfitto mentalmente, e che deve forzare i propri colpi per rimanere in scia alle avversarie. Le biancoblù in controllo chiudono il parziale e il match 21-25, nonostante un finale di set thrilling e rimandando di qualche azione i festeggiamenti. “Da quella prima partita della Wevza Cup, ho sempre ho avuto la sensazione che questa squadra potesse dare molto, e partita dopo partita l’abbiamo dimostrato… non posso che essere quindi orgogliosa di questo traguardo. Questa sera si festeggia solo, al resto penseremo poi” queste le parole di capitan Grobelna mentre stringe fortissimo la Coppa appena conquistata. “Credo la serie sia cambiata in quei primi due set della partita di andata, lì ho avuto la percezione che potessimo fare qualcosa di davvero grande. Queste due partite sono state però delle vere battaglie. Onore alle avversarie e complimenti al gioco espresso dalle ragazze”, così commenta coach Giulio Cesare Bregoli. “Potrei anche andare in pensione… le emozioni in questi 15 anni non sono di certo mai mancate e quest’oggi ne è stata l’ennesima dimostrazione” parola di Filippo Vergnano, Presidente del Chieri ’76 Volleyball. (Gabriele Giovine)
Novara-Stoccarda 3-0 (25-18; 25-19; 25-21) Novara c’è, ancora una volta tra le grandi d’Europa, un’altra volta a rappresentare l’Italia tre le più forti del continente. Per la Igor Gorgonzola è la terza semifinale conquistata su sei partecipazioni, traguardo straordinario per la giovane società piemontese, arrivato nel cuore di una stagione per molti aspetti sin qui al di sotto delle aspettative, nella quale le ragazze di Stefano Lavarini hanno però offerto il meglio di sé proprio nelle serate europee. Una qualificazione già ipotecata dopo la vittoria nel match di andata a Stoccarda e messa in cassaforte davanti al proprio pubblico, vincendo i primi due set di una gara nella quale all’inizio ha patito un po’ la tensione per la posta in palio, per poi liberare il suo talento nettamente superiore alle avversarie tedesche. L’avvio è quello di un diesel da parte di Novara, che si trova a rincorrere sul 3-6, con le tedesche indiavolate in difesa ed efficaci nelle scelte offensive. Palla dopo palla la Igor alza i giri del suo motore e la differenza inizia a farla la potenza di Carcaces, che mette a segno 5 punti in un amen (di cui 2 ace) e con il suo turno di battuta propizia il break che porta Novara a guidare sul 14-10 (gran muro di Karakurt e Danesi). La squadra di Lavarini allunga sul 16-11 ma lo Stoccarda è vivo e con Rivers torna a mettere pressione risalendo sul 16-13. Un gran muro di Bosetti, due ace consecutivi di Karakurt ed un errore ospite riallargano la forbice (20-13) ma di nuovo l’Allianz si rimette in scia, sfruttando due errori di Cate Bosetti in attacco (20-17). Ci vuole l’ennesima fiammata di una ispiratissima Karakurt (7 punti sin qui) per dare l’ultima spallata ad un set chiuse Danesi manda agli archivi sul 25-18. Stoccarda si gioca tutto nel secondo parziale e l’avvio della formazione tedesca è orgoglioso e combattivo, con Novara che fatica a mettere palla a terra contro una squadra che difende ogni pallone (8-7). Come nel set precedente, però, quando la Igor apre il gas per le ospiti è durissima restare agganciate: Bosetti non fa più cadere un pallone in difesa e Carcaces e Karakurt iniziano a picchiare da ogni zona del campo, firmando un parziale che porta al 12-7. L’Allianz non molla (15-12) ma non ha la forza per tenere il ritmo di Novara che, seppur a fiammate, quando spinge è incontenibile (18-12, Bosetti). Il doppio cambio di Lavarini si chiude con la Igor avanti 21-15. Tre errori costringono il tecnico novarese a chiamare il time out sul 22-19. E’ l’ultimo brivido, perché Novara non sbaglia più nulla e si prende il set (25-19) che vale la qualificazione alle semifinali della Champions League. Al Pala Igor si fa festa, mentre la gara ovviamente assume tutto un altro significato a risultato acquisito. Il terzo set chiude la contesa con Novara che vince 3-0 e può definitivamente scatenare la festa. Giovedì sera 20.30 contro il Fener tenta la rimonta impossibile anche Conegliano che all’andata ha perso 3-0.